Progiesso della riforma dell’elezione del pontefice. Millini, il quale dovette esporre le sue ragioni (li fronte ai cardinali;1 ma, l’opinione del Ludovisi finì col prevalere, benché taluni non vedessero nel suo zelo innovatore che il proposito d’indebolire nel prossimo conclave il seguito del suo principale antagonista, il cardinale Borghese.2 Questi infatti si dimostrò altrettanto deciso avversario dei progetti del Cardinal nepote che il Millini, per quanto in diversa maniera. Appena n’ebbe sentore si rivolse all’ambasciatore spalinolo, duca di Albuquerque, per ottenere l’intervento del re di Spagna. Albuquerque si scusò dapprincipio col dire che non aveva in riguardo alcun incarico dal re, ma poi pregò il pontefice di poter spedire a Madrid un corriere e d’attendere coll’emanazione della bolla fino al suo ritorno. Gregorio, che allora non aveva ancora preso in materia una risoluzione definitiva, represse la sua indignazione per questo illegittimo intervento e l’inconsideratezza dell’ambasciatore, che sembrava voler precipitare il suo governo in complicazioni colla Santa Sede; rispose pacatamente che una bolla siffatta non poteva essere opera di un giorno e che il corriere poteva benissimo partire.3 La risposta da Madrid si fece attendere a lungo; Albuquerque si presentò una seconda volta al papa, ma n’ebbe su per giù la stessa risposta.4 Nel frattempo la riforma aveva fatto grandi passi. Il 2tf ottobre laidovisi scriveva che Gregorio XV non avrebbe mutata la sua risoluzione, qualunque fosse la risposta della Spagna. L’abbozzo 'Iella bolla era stato fatto circolare fra i cardinali, ma il papa non desiderava il loro consiglio circa l’opportunità di massima della riforma, ma solo sui termini particolari di essa. Del resto, scriveva >empre il cardinale, la maggioranza del Sacro Collegio approva la decisione di Sua Santità; alcuni che non la vedono bene, hanno tuttavia la coscienza che si tratta d’nna causa santa. Gli ambasciatori, eccettuato quello di Spagna, non che sollevar obiezioni, hanno anzi lodato il progetto del papa.5 In preparazione della progettata bolla erano stati elaborati !iià nei primi mesi di Gregorio XV numerosi pareri e scritti, specie per opera del Cardinal Federigo Borromeo e del gesuita Benedetto Giustianei. Tutti si esprimevano contro la nomina per acclamazione. Finito l’abbozzo, esso fu sottoposto al parere dei cardinali, 1 Ivi 46. * Ivi 43. D’« artificii incredibili « per impedire la pubblicazione della bolla, seri ve Ludovici al nunzio di Firenze.addi 15 novembre 1621. Vedi Wahrmcni» 259. * Ludovisi a Niccolò Tiglietti il 9 settembre 1621, Carle Strozz., Ser. 1 11 86 s. 4 Ludovisi a Tiglietti, 26 ottobre 1621; vedi Agucchio * Registro di lettere. Biblioteca Corsini in Roma 33 D 23. 1 Ibid. Ringraziamenti di 21 cardinali a Ludovisi, dal 24 ottobre fino all’8 •licembre 1621, per la spedizione dell’abbozzo della bolla. Wahrmcnd 215 nota 1.