586 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VI. L’ospedale del « Nome di Gesù » fondato nel 1633 con una donazione di 100.000 lire fatta da un ignoto e destinato da Vincenzo per il sostentamento di 40 vecchi,1 col suo felice svolgimento suscitò presso le Dame della carità la speranza, di poter attuare mediante Vincenzo un’altra impresa, immensamente maggiore. Una pia»a della società d’allora e un pericolo continuo era costituito da bande di mendicanti di professione, i quali nella sola Parigi costituivano il quinto dei suoi 200.000 abitanti, erano organizzati al comando di generali in tutta regola e durante la notte si rifugiavano in 11 grandi corti.2 Il progetto di metter fine a questo disordine, di raccogliere questi mendicanti in un grande ospedale e, di farli colà lavorare sotto sorveglianza, esisteva da lungo tempo, ma nessuno s’arrischiava di eseguire un’impresa così gigantesca. Finalmente si credette di aver trovato in Vincenzo l’uomo che ci voleva. Le Dame della carità gli offrirono delle grandi somme e Vincenzo ottenne dalla regina gli ampi edifici della fabbrica di salnitro. Egli non era però d’accordo coi progetti dei suoi fautori, special-mente con un procedimento di forza contro i mendichi e finì col rinunziare a gravare i suoi sacerdoti missionari e le sue Figlie della carità di un tal peso gigantesco. Più tardi però il suo scolaro e biografo Abelly divenne direttore dell’ospedale e vi attirò altri sacerdoti della conferenza del martedì. Le imprese fin qui enunciate sono già così grandi che restali" incomprensibili se si considera che provenivano da un unico, modesto e povero sacerdote: e tuttavia dal 1639 in poi egli svolse un’opera ancora più meravigliosa, diventando il benefattore d'intiere provincie devastate dalla guerra. In seguito alla politica equilibrista del suo duca Cario IV, la Lorena era stata implicata nella guerra con la Francia; truppe francesi senza disciplina devastarono il paese, paralizzarono per lunghi anni l’agricoltura, e, in mancanza di chi rendesse giustizia in queste terre devastate, tutti i delitti rimanevano impuniti. Quando j>oi nel 1635 Eichc lieu dichiarò guerra all’Austria e alla Spagna, tutta l’ondata delle miserie guerresche si riversò anche sulla Sciampagna e sulla Pie-cardia; queste provincie di frontiera vennero devastate ora dalle truppe tedesche sotto Giovanni di Werth e Piccolomini, ora dalle stesse truppe francesi, perchè gli amici in quei tempi non si comportavano, di fronte all’infelice popolazione civile, meglio dei ne mici, e le truppe mercenarie in fondo s’arruollavano sempre da gli stessi bassifondi sociali. Quando poi l’anno 1648 portò la l):l" con l’impero tedesco, nelle provincie orientali sorse Condé coni' difensore della Fronda per combattere con truppe spagnuole il Ml' 1 Coste IV 552; Maynard III 347 ss., 2 Maynard III 351 s.