La politica religiosa di Gustavo Adolfo. 461 sul colle di S. Pietro (Petersberg). Colà egli ebbe un colloquio col rettore dei Gesuiti, che venne sfruttato specialmente in Francia nell'interesse dell’alleanza franco-svedese.1 Una relazione autentica infatti non lascia alcun dubbio che Gustavo Adolfo si trattenne in maniera molto amichevole coi Gesuiti e li lasciò liberi di rimanere in Erfurt o di abbandonare la città; in questo secondo caso darebbe loro un salvacondotto, poiché col suo consenso non voleva che venisse loro toccato nemmeno un capello: se invece desideravano di rimanere in Erfurt, avrebbero dovuto impegnarsi per iscritto di non far nulla contro la Svezia e in tal caso avrebbero goduta la più ampia libertà 2 nelle questioni ecclesiastiche. I Gesuiti fecero la promessa e il re mise perfino a loro disposizione una scorta per la loro difesa. Questa però esercitò le sue funzioni in modo che spogliò completamente il collegio delle sue risorse. Dopo la partenza del re, i Gesuiti rimasero indisturbati per più di mezzo anno, ma poi vennero espulsi dal Consiglio della città. Questo prese ai cattolici, già gravemente vessati dalla soldatesca svedese, anche il duomo. Clero e Gesuiti speravano nella protezione loro promessa da Gustavo Adolfo. Quando il re, alla fine d’ottobre del 1632, ritornò ad Erfurt e i rappresentanti di quel clero secolare e regolare presentarono umilissime suppliche in cui gli ricordavano O'scqiiiosissimamente la protezione e la libertà religiosa che aveva loro promesso, e l’obbedienza e la lealtà ch’essi avevano mantenute restando fedeli al loro giuramento, non sapevano ancora i miseri che Gustavo Adolfo, in contrasto con tutte le sue promesse, Sia il 9 ottobre aveva assegnato al Consiglio protestante della città •li Erfurt due chiese capitolari, nove conventi con le parrocchie cattoliche e anche il collegio dei Gesuiti con tutti i suoi possessi !3 N essun dubbio che il re svedese, non ostante la clausola di Bärwalde, mirasse al graduale annichilamento della Chiesa cattolica in Germania.* * ome in Erfurt, cosi anche altrove i cattolici e prima di tutti 1 usuiti, campioni principali della restaurazione cattolica, avevano «l'uto grandemente da soffrire per l’avanzata vittoriosa degli Sve-!eS1, Sistematicamente Gustavo Adolfo donava in numerosi luoghi ,l proprietà dei cattolici ai protestanti, e con ciò sottraeva ai sa- l: Vedi Cordara II 465. Gusi 6<^ 'a ^8^or^a domus Erford. Soc. Iesu, usufruita da Schauerte in 1 Konvertiten X 430 s. Questa relazione non destinata alla \0 ‘'-"'‘ merita maggior fede che altre descrizioni in Gfrörer-Klopp4 673 s. 11 «albina nemmeno con Cordara (II 465), il quale aggiunge ancora alcuni ■ cola,!. Cfr. anche Hist.-polit. Blätter CXV 503 s. 4 »edi Schauerte, loc. cit. 40 s., 50 s. Baur, Sötern I 204. Cfr. Scharold, Gesch. der schwedischen "re9ierungm Archiv des Hist. Vereins für Unterfranken VII, 2 (1842) 87.