454 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. venne il 13 e 14 maggio a Castel Gandolfo, dove Urbano s’intratteneva per poco tempo. Egli fece di nuovo le più calde insistenze e rilevò che il re svedese, penetrato fino ad Augusta, minacciava anche l’Italia; « ma, così gli scrive, non ho potuto ottenere al-cun’altra dichiarazione, se non questa: per aiutare non è la volontà che manca, ma i mezzi che sono esauriti».1 Siccome Urbano Vili respingeva con ferrea fermezza la sua entrata nella lega austro-spagnuola, Pazmàny fece i preparativi per la partenza. Il 6 maggio egli aveva la solenne udienza di congedo dal papa, il quale frattanto 2 era ritornato a Roma. Urbano Vili gli comunicò di avere indette preghiere pubbliche contro il pericolo svedese e che Grimaldi verrebbe come nunzio straordinario a Vienna, per esporvi le strettezze finanziarie della Santa Sede e la sua impossibilita di fare sacrifici materiali maggiori. Tuttavia egli era pronto a dare un grosso anticipo a conto delle solite sovvenzioni mensili. La speranza espressa dal papa che l’imperatore si acquieterebbe, si fondava sul fatto che Urbano mandava a Vienna per mezzo ilei Grimaldi 130.000 talleri e prometteva ancora un sussidio ulteriore. Non avendone però fatto cenno al Pazmàny, che egli non voleva riconoscere formalmente come ambasciatore dell’imperatore, non può sorprendere che il cardinale ungherese partisse i primi di giugno assai malcontento. Egli sfogò questo suo stato d’animo apertamente già durante il viaggio di ritorno. Ovunque lamentò che il papa non tenesse conto della situazione minacciosa della cristianità, che si rifiutasse di aderire all’alleanza proposta dall’imperatore Ferdinando, che anzi stesse in stretti rapporti con gli stessi nemici di questo.3 ■Quanto tali discorsi dovessero amareggiare il papa, lo seppe il rappresentante del principe elettore bavarese, Crivelli, il quale pure, per incarico del suo signore, assediava allora il papa con domande di denaro. Urbano Vili gli rispose che egli era sempre pronto a dare ascolto a domande benevole, ma che non intende'a assolutamente di lasciarsi forzare la mano. « L’irruenza del cardinale ungherese, scriveva Crivelli il 29 maggio 1632, ha guastato tutto ». Tuttavia il Crivelli poteva riferire che Urbano ave' ;» indirizzato al re francese tre lettere di proprio pugno, per raccomandargli gli interessi dei cattolici tedeschi e in particolare quc 1 della Baviera.4 Quali fossero le intenzioni del papa, risulta dalle istruzioni compilate il 1° maggio 1632 per, i nunzi Grimaldi, Campeggi 1 Vedi Miller II 98 s.; Hanuy II 304 s.; Leman 162. 2 II 18 maggio; vedi * Avviso del 20 maggio 1632, Bibli°fl Vaticana. 3 Vedi Leman 164 s., 218. 4 Vedi Schnitzer, Zwr Politile 234.