62 (iregorio XV. 1621-1623. Capitolo I. questa Santa Sode et habbiate fatta continua ed ardente istanza per la speditione d’essa ». In tale senso il Ludovisi dovrà far valere tutto il suo influsso per l’osservanza della bolla, opponendosi a coloro che vorrebbero aprire una nuova breccia nel baluardo così importante per la difesa della vigna del Signore. Gregorio XV viene a poi a parlare della caduta che subentra fatalmente per ogni nepote, alla morte del papa. « Non vi è passo - ammonisce Gregorio - nè più diffìcile, nè più pericoloso di questi di nepoti de’ Papa dopo la morte di loro zii, havendone veduta l’esperienza in molti, i quali ancorché in altri tempi fussero stimati prudenti et accorti, non di meno nel scender gradi sono sdrucciolati pericolosamente ».x Se dunque verrà chiamato a succedergli un papa che abbia per lui affetto' e fiducia e sia stato prima da lui stesso favorito o da Gregorio XY beneficato, si guardi bene dal voler comparire come se volesse condividere con lui il pontificato, ingerirsi non chiamato o illegittimamente negli affari di governo, conservare uffici che di solito spettano ai parenti del papa o spiegare tal pompa da offuscarne il pontefice. Il miglior modo invece di conservare il prestigio avuto sarà di comportarsi modestamente e la moderazione nel godere le grazie ricevute il miglior mezzo di garantirsene altre; ed in genere l’antecedente dimestichezza non deve menomare comecchessia la devozione che spetta all’attuale situazione di chi prima ci era amico. Se invece il neo eletto pontefice non fosse ben disposto, sarebbe fuor di luogo tanto un atteggiamento scontroso, (pianto una paura esagerata, che prende subito la fuga. In tal caso il meglio è di far le viste di non accorgersi d’essere messo da parte, di non fare l’inconciliabile, non criticare il governo, evitare anche l’ombra di segreti intrighi, di non offrire insomma agli avversari il minimo appiglio. Il miglior partito per il cardinale sarebbe quello di abbandonare Eoma e ritirarsi nel suo arcivescovado di Bologna. Anche di un’altra difficoltà tien conto Gregorio XV. Per quanto colla morte del papa cessasse dalla sua carica anche il segretario di Stato, pure questi veniva a trovarsi in una posizione certo difficile, rimanendo tuttavia il centro ed il capo delle creature del pontefice defunto e come tale assumeva di fronte agli altri cardinali e ai principi stranieri una posizione particolarmente distinta. L’esperto zio aveva veduto durante la sua lunga vita con occhio conoscitore le difficoltà principali e i pericoli di tale situazione ed è perciò in grado di dare al cardinale gli opportuni avvertimenti. Colle sue creature, dunque, consigliava il nepote d’essere affettuoso e rispettoso, evitando ogni aria di protezione e padronanza 1 * Avvertimento u. 4.