996 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. gli incisori romani si dedicavano attivissimamente da lungo tempo,1 si rispecchia in maniera elementare l’impressione oltrepotente della Città eterna. In gran parte erano stranieri coloro che cercavano queste incisioni. D’italiani si deve ricordare principalmente Giovan Battista Mercati, la cui collezione di vedute romane, dedicata al granduca di Toscana, comparve a Roma nel 1629: essa contiene vedute ottime di Piazza Colonna, dei paraggi presso S. Maria in Cosmedin e del Poro dalla parte dell’Arco di Tito.2 Grandissimo è il numero d’incisori dei Paesi Bassi, di [cui, oltre Bartolomeo Beerenbergh, nomineremo Guglielmo van Niew-landt3 ed Ermanno Swanevelt.4 Tutti costoro sono largamente superati dal lorenese Isreaele Silvestre, venuto a Roma negli ultimi anni di Urbano Vili.5 Le sue vedute si distinguono per la fedeltà nel riprodurre i monumenti, come per la finezza di esecuzione. Egli dà un’immagine straordinariamente efficace della vita e del movimento sulle piazze di S. Pietro e di S. Maria del Popolo; furono altresì eternate da lui in maniera estremamente piacevole Ripa Grande, Piazza Colonna, la Vigna Ludovisi e soprattutto il Poro.6 In parecchie stampe di bellezza grandissima egli dà panorami della città eterna.7 Come nel Silvestre, così anche nelle acqueforti di Claudio Lorrain si afferma l’influenza del Callot, così specialmente nella veduta meravigliosa di Campo Vaccino del 1636.8 Parte nella capitale francese, parte in Roma visse Francesco Perrier, amico del Lanfranco, il quale però, come anche altri, scelse per le sue acqueforti solo statue e rilievi antichi.9 Ancora più interessanti delle acque forti sono spesso i disegni preparatorii degli artisti, perchè rendono fedelmente l’impressione 1 Vedi Kristelleb, Kupferstich und Holzschnitt (1905) 267 s. 2 Gr. B. Mercati, Alcune vedute et prospettive di luoghi dishabitati di Roma, al serenissimo Gran Duca di Toscana Ferdinando...... Soma 1629 (in-4°, in tutto 52 stampe). Un esemplare di questa raccolta divenuta rarissima è posseduto da E. Rodocanachi in Parigi. s La sua veduta della Torre delle Milizie è riprodotta in P. Schneider, Rom und der Romgedanlce, Monaco 1926, 18. 4 Cfr. Wessely, Gesch. der graph. Künste, Lipsia 1891, 183 s. 6 Vedi Singer, Künstlerlexikon III, Francoforte 1898, 279. 8 Vedi Rappaport, loc. cit. n. 472-475. Cfr. anche il catalogo Hermanin della raccolta nel «Gabinetto delle stampe di Roma»; vedi Le gallerie nazionali ital. Ili (1897). 7 Vedi Rappaport, loc. cit. nn. 629, 631-633, 635. Il panorama affascinante del 1642 è stato acquistato dalla Biblioteca Vittorio E m a ' nuele in Roma. 8 Vedi F. Lippmann, Der Kupferstich, Berlino 1896, 155. 9 Fr. Perrier, Icoms et segmenta nobilium signorum et statuarum, cpuu Romae extant (con dedica incisa, 100 rami e 2 fogli incisi d’indici; in fol-)> Romae 1638; Id., Icones et segmenta illustrium e marmore tabularum, Romae adhuc extant, delineata, incisa et ad antiquam formarn lapideis exempla-ribus passim collapsis restituta, Romae (con 51 tav.).