960 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. Domenico Castelli, per incarico del cardinale, costruì alla Lun-gara la chiesa di S. Giacomo e il convento delle Convertite, come pure un secondo convento di monache a S. Pietro in Vincoli.1 Francesco Barberini sussidiò anche la costruzione di S. Carlo al Corso. Anche il papa contribuì alla decorazione di questa chiesa ove fu trasportato nel 1626 il cuore di S. Carlo Borromeo.2 Un gran merito si acquistò il cardinale Francesco favorendo la seconda chiesa di S. Carlo, eretta dai Trinitari alle Quattro Fontane,3 un capolavoro del Borro mini terminato nel maggio 1641, che solo la critica più recente ha pienamente apprezzato.4 L’inte resse del cardinale per la pittura si manifestò specialmente nelle sue cure per l’Accademia di S. Luca 5 e per far tornare a Roma Guido Reni.6 Il mecenatismo di Francesco Barberini si dimostrò particolarmente rispetto a Gian Francesco Romanelli.7 Anche Pietro da Cortona e più tardi il Maratta furono impiegati da questo principe della Chiesa dotato di vivo senso per l’arte.8 Fra gl’incarichi distribuiti dal cardinale ad altri pittori va rilevato il quadro commesso ad Andrea Sacchi, Le nozze di san Francesco d’Assisi colla Povertà, che si distingue per la concezione originale e la serietà religiosa.9 Dal 1625 in poi il cardinale Barberini, aiutato dal papa, fece costruire da Pietro di Cortona la chiesa superiore dei SS. Martina e Luca, una croce greca largamente sviluppata coll’aggiunta di absidi semicircolari; la chiesa inferiore, coll’altare sontuoso di S. Martina, fu rinnovata a proprie spese da Pietro da Cortona, che vi ebbe anche il sepolcro.10 Il restauro di S. Agata alla Subura cominciato dal cardinale Francesco fu proseguito dal fratello Antonio: ai due questa chiesa deve il restauro del portico, il nuovo soffitto di legno, l’altar mag- 1 Vedi Baglione 180. Cfr. lo scritto Per la riapertura d. chiesa di S. Giacomo alla Lungara, Roma 1900. 2 Vedi Pollak-Frey 35 s. Cfr. B. Nogara, S. Ambrogio e S. Carlo til Corso, Roma (s. a.). 3 Vedi Baglione 181; Forcella III 261; Pollak-Frey 36 s. 4 Vedi Hempel 37 8., il quale confuta i rimproveri mossi a quest opt'i^i geniale del Borromini facendo la storia della sua costruzione. Cfr. adesso aneli' Frey, Beiträge zur Barockarchitektur (1924) 81 s.; Pollak-Frey 36 s. 5 Vedi Passeri 60. 6 Vedi ivi 76. 7 Vedi ivi 320 s. 8 Vedi L’Arte XXVII 63. 9 Vedi Posse Sacchi 75 s. 10 Cfr. * Nicoletti V 20, Biblioteca Vaticana; Baglione * Missirini 101 s.; Brinckmann, Baukunst 72, 113; Pollak nella Kun* ' chronik X. S. XXIII (1911-12) 563 s.; Muñoz, P. da Cortona 6 s.; Moschi** in L’Arte 1921, 189 s.; Frey, L’architettura, 29 s.; Pollak-Frey 185 s. l 1 anche Rom. Quartalschr. XVII (1903) 222 s.