Sforzi pacifisti di Urbano Vili. 387 questo mezzo estremo, poiché gli Spagnoli potevano da Napoli minacciare in ogni momento la sna capitale. Gli mancavano anche i mezzi finanziari necessari, perchè l’affare della Valtellina gli era costato due milioni in oro. Qualora la Francia e Venezia intervenissero, egli non si dimostrerebbe secondo a nessuno negli sforzi per proteggere la giustizia e la pace. Béthune rispose che era necessario di intervenire apertamente, chela ragione di Stato esigeva che quando il vicino prende le armi, si faccia da noi stessi altrettanti. Ma questi ragionamenti non fecero impressione. «Anche quando V. Maestà avrà incominciata la guerra, scriveva Béthune a Luigi XIII, il papa vi si potrà condurre solo a poco a poco e ina. \ Tritamente ». Anche il cardinale Barberini, che dimostra più "Ha l i. continua il Béthune, non è per la guerra.1 Quanto cauto fosse il contegno del papa per non guastare la mediazione di pace in corso, è dimostrato anche dalle obbiezioni che egli sollevò contro la prestazione di obbedienza da parte 'li Novers. Non già che egli volesse rifiutare il riconoscimento al «luca di Mantova,2 ma riteneva un tal atto prematuro e dannoso, poiché provocherebbe le proteste dell’imperatore e del Savoia. Quando, ciononostante, comparve a Roma il marchese Strozzi come ■uni),^ iatore d’obbedienza di Nevers, Urbano Vili non lo volle ricevere come tale, dichiarando di non voler prevenire l’autorità '•'■H i aratore. Si rifiutò anche di concedere l’appoggio in denaro e truppe che gli veniva chiesto da Nevers, e lo pregò invece insi-'lenit iiicnte di mettersi d’accordo col suo supremo signore feudale, ;i|(lli! endogli a tal uopo il suo sincero concorso.3 Ai;, he i rinnovati tentativi di Béthune di far cambiare opi-"ione al papa 4 naufragarono. Alla fine Luigi XIII credette di ,a~Giungere il suo intento con la dichiarazione che, dopo la caduta ( ella Roccella, un’armata francese sarebbe entrata nell’Italia ■'Uperiore. Ciò gli sembrava tanto più importante, in quanto Ve-»ezia non osava ingaggiarsi senza il papa.5 Il 25 maggio Béthune Bi i i Béthune * Lettera a Luigi XIII, in data Roma 1628 aprile 6, ’ i 0 t e c a di Stato in Vienna. lM.j ( ' *.’* Primi * Brevi al giovane Nevers e sua moglie (5 e 15 gennaio 1628) l 1 m I rbano Vili si felicita per le nozze, essi ricevono solo il titolo di tazi'o'?^ 6 " Principessa »; il * Breve al padre del 29 gennaio 1628 coll’esor- i y'illa PaC8 è invec® indirizzato a « Carola» Gonzaga, dux Mantuae », /.■Archivio segreto pontificio. ! e<11 SlRI VI 396 s. Cfr. Kiewning I i.xiv; Quazza, La guerra I 122 s., B i |,,, fr' ®éthune * Relazione a Luigi XIII del 19 aprile 3 e 18 maggio 1628, '"teca [ stato in Vienna. ,a-.i *IRI VI 415, 417. Il contegno arbitrario degli Spagnuoli fu la , , ' Per cui Urbano Vili salutò con piacere l’avvicinamento fra Venezia Francia; vedi Russo 29.