Il viaggio a Koma del vescovo di Lamego. 749 gran misfatto. Il cardinale Barberini aveva fatto di tutto per impedire il viaggio, ma a Lisbona ed a Parigi s’insistè perchè avvenisse. Da parte spagnuola si fece correr voce, che all’arrivo del vescovo l’ambasciatore Chumacero e i cardinali della Corona spagnuola lascerebbero Poma. Urbano Vili, però, non si lasciò per nulla spaventare; egli consultò ancora una volta la congregazione, la quale fu d’avviso che al vescovo come tale non poteva proibirsi di comparire.1 Difatti il papa non poteva sospendere le relazioni ecclesiastiche con il Portogallo senza esporre il suo prestigio colà ad una prova pericolosa.2 Egli non s’illudeva sulla difficoltà della situazione. Il cardinale Barberini scrisse al nunzio di Spagna di non aver fino allora visto mai il papa così appenato; il Santo Padre pregava molto e faceva pregare, ma non poteva sottrarsi al suo dovere pastorale.3 Frattanto il vescovo di Lamego sbarcava alla fine d’ottobre a Civitavecchia, ove il nuovo inviato francese, marchese de Fonte-■iay, gli spedì incontro una parte della sua servitù. Il vescovo aveva portalo con se l’inquisitore portoghese Pantaliào Roiz Pacheco, ‘ he doveva servire come agente per gli affari ecclesiastici a Poma. Ambedue, arrivati nella Città Eterna il 20 novembre 1641, scesero presso l’inviato francese.4 Il 23 aprile 1642 comparve a Eoma quale inviato straordinario spagnuolo il marchese de Los Velez e richiese che il vescovo di Lamego venisse respinto incondizionatamente, il che però fu rifiutato da Urbano VIII, perchè si trattava di un affare ecclesia-stico; Roma, egli dichiarò, era una città libera, al papa ognuno aveva accesso. Conformemente venne ricevuto anche il Pacheco.5 Il vescovo dapprima era stato indirizzato al cardinale Barberini, quale gli vietò di comparire pubblicamente quale inviato, e in pari tempo non gli nascose, quanto si fosse scontenti per la violazione dell’immunità ecclesiastica, specie per l’imprigionamento '^'arcivescovo di Braga, rimasto partigiano della Spagna, e di ;,'tri ecclesiastici da parte del nuovo re.8 In seguito fu permesso 1 Vedi * Nicoletti VIII, c. 12, p. 568 s., loc. cit. <’fr. Staudenmaier, Gesch. der Bischofswahlen, Tübingen 1830, 368. 3 « * Nel pontificato di S. Stó non ho mai veduto l’animo di S. B. così ,insioso come negli affari e mutazioni di Portogallo e singularmente nella mis-'10ne ,1(‘l vescovo di Lamego etc. ». Lettera del 16 novembre 1641, in Nicoletti, l0e' ft., p. 571. '»edi * Nicoletti, loc. cit., p. 575 s. Mentre il Siri ascrive l'ammissione 'escovo di Lamego alle rimostranze del cardinale Bichi, l’Ameyden dice, e ‘ ottenne il Fontenay minacciando la sua partenza; vedi Ademoli.o 26. “ Vedi * Nicoletti Vili, c. 13, loc. cit. Cfr. Ade mollo 34.