Il matrimonio di Carlo I con Enrichetta Maria di Francia. 815 nè cattolici, nè protestanti, Carlo I dovette farsi rappresentare nel matrimonio da un plenipotenziario; la. benedizione dovette esser data da un vescovo cattolico innanzi al portale di Notre-Dame, e nessuna cerimonia religiosa aver luogo in Inghilterra dopo l’arrivo della sposa. Rappresentante del re nell’atto del matrimonio innanzi a Xo tre-Dame fu il duca di Chevreuse, il Buckingham portò la giovane regina in Inghilterra, ove essa giunse il 12 giugno.1 I sacerdoti, che accompagnarono la regina, furono il vescovo di Mende ed alcuni Oratoriani francesi sotto la direzione del loro fondatore Bérulle. Confessore della regina rimase l’Oratoriano Roberto Philippe fino alla di lui morte.2 Già il 24 dicembre dell’anno precedente era stato proibito alle corti giudiziarie di applicare ulteriormente le leggi contro i ricusanti cattolici. Il 26 seguì il precetto di liberare i cattolici, che si trovavano imprigionati a causa della loro religione. Contemporaneamente furono messi agli atti tutti i processi religiosi pendenti presso le corti giudiziarie ecclesiastiche contro professanti l’antica religione, e il Lord-Tesoriere ebbe incarico di rimborsar loro le multe; in futuro i danari relativi dovevano, bensì essere in apparenza pagati, ma per essere restituiti di bel nuovo.3 Il giorno del matrimonio un precetto reale al Lord-Guardasigilli impose di metter fine alla persecuzione contro i cattolici. L’11 maggio erano già pronte 3000 lettere ai giudici con istruzioni in questo senso, allorché l’esecuzione fu rimandata fin dopo il termine delle sedute parlamentari.4 Urbano Vili, sulla notizia di questi passi, ritenne di poter esortare Carlo a far ritorno nella Chiesa cattolica.5 Il 18 giugno 1625 si riunì il Parlamento, tutto pieno di odio protestante e puritano contro i cattolici. Lo stesso giorno dell’apertura il presidente della Camera dei comuni, o « Speaker », espresse la speranza, che il re applicherebbe le leggi contro l’empia 'azza dei Gesuiti, dei preti dei seminari e incendiari, « sempre pronti a soffiare sul fuoco della contesa ».6 Quindi, dopoché i deputati ebbero tenuto per sè medesimi un giorno di penitenza e di preghiera, ,,(1 impostone uno al paese, dopoché in un sol giorno ebbero udito Quattro prediche e il giorno dopo ricevuta la Comunione insieme,7 II -- giugno la proposta formale per l’applicazione delle leggi contro Preti e Gesuiti venne presentata, discussa e rinviata ad una Com- “ Gardiner V 326. * Su di lui Batterel I 222-232. 3 Gardiner V 278. Pino al marzo 1625 furono restituite 17.710 sterline: Ve'li Goll 50. 4 Gardiner V 326, 329. * Breve del 21 agosto 1625, Epist. II 342 b, Archivio segreto |)0l'tif icio . ' Gardiner V 339. Lingard IX 242.