206 Gregorio XV. 1621 1623. Capitolo IV. testo per la ribellione dell’anno 1618, non è più obbligatoria. I luterani, i piccardi, gli anabattisti e calvinisti dovrebbero venire scacciati, mentre gli ussiti si dovrebbero riunire alla Chiesa cattolica. La concessione del calice venne fatta da papi anteriori per evitare un male maggiore; ma siccome se n’è abusato per coprire tutte le sette, non potrà durare più oltre. Bisogna che la religione cattolica venga ristabilita in tutta la sua purezza. I mezzi sono: fondazione dell’università cattolica in Praga, reinsediamento nei parroci e maestri cattolici, proibizione di libri eretici e diffusione dei buoni, specialmente del catechismo cattolico, aiuti ai librai e stampatori cattolici, proibizione invece degli eretici, favorire le missioni dei Gesuiti e gli altri ordini, promuovere le visite dei vescovi onde riformare e regolare il clero secolare e regolare, fondazione di collegi per rimediare alla scarsezza del clero e riacquisto di beni ecclesiastici rubati, le cui entrate sarebbero da dedicarsi a sussidiare i collegi e i convertiti. (’arata a questi compiti qui abbozzati dedicò tutte le sue forze. Per saper apprezzare giustamente la sua opera converrà ricordare che in nessuno dei paesi austriaci l’apostasia dalla Chiesa aveva poste così profonde radici come in Boemia. La relazione che il gesuita Lamormaini mandò alla Propaganda nell’autunno del 1621 ci offre modo di spingere uno sguardo su tale situazione.1 La disgrazia principale della Boemia, rileva euli fin da principio, è l’Accademia fondata da Carlo IV, che si trova già da duecento anni nelle mani degli ussiti. Da là tutte le città e villagi di Boemia si sono forniti incessantemente di apportatori e di propagatori dell’ussitica perfìdia, potendo colmare subito ogni lacuna che fosse subentrata. Per lo più questa gente ha sposato ricche vedove e son divenuti notai, consiglieri, borgomastri 0 parroci e hanno impedito con grande impegno che potessero stabilirsi nelle città dei cattolici. Già prima più che mezzo luterana, l’università ha incominciato da quarantanni in qua circa a inclinare verso il calvinismo, finendo coll’immergervisi tutta. Essa divenne l’officina e la fonte di tutte l’eresie e di tutte le ribellioni. 1 piani dell’ultima insurrezione vennero concepiti ed abbozzati colà. 11 rettore di quest’accademia, Jessenius, che recentemente ha pagato la sua ribellione con la testa, come tanti altri, era stato manda to dagli insorti in missione segreta alla dieta ungherese di Presburgo per impedire che Ferdinando venisse accettato come re d’Ungheria. All’Accademia Carolina è congiunto il cosidetto « basso concistorio », rifugio e asilo per preti di condotta equivoca 1 Pubblicata prima da Laemmer ( Melet. 458 s.), poi da Grisar (Zeitschr. fiir kath. Theol. X 727 s.) e da Jezek (Sbornik hist. Kronzku 1899), finalmente da Kollmann (Acta I 17 s.).