Nomina dei plenipotenziari per la pace. «¡orno, con Brevi speciali all’imperatore, ai re di Spagna, di Francia e di Polonia.1 Il nunzio viennese illustrò inoltre all’imperatore le doti eminenti e l’imparzialità di Ginetti, e rilevò che il papa aveva fatto questa nomina per spingere i principi alla designazione dei loro fiduciari; appena ciò fosse avvenuto, il legato partirebbe subito.2 Dopo di ciò il 1° novembre anche l’imperatore fece la nomina del vescovo di Wiirzburgo e di altri tre plenipotenziari. Pure Richelieu, indottovi probabilmente dall’opposizione che cresceva contro di lui in Francia, e dagli scarsi successi delle sue truppe nei Paesi Bassi e in Italia, procedette il 21 novembre alla nomina dei plenipotenziari della Francia. Olivares, che in fondo voleva escludere la mediazione del papa a lui sospetto per la sua neutralità, fece il 21 dicembre lo stesso passo, ma lo tenne frattanto segreto.3 Restava ancora da stabilire il luogo del congresso della pace. Ciò si dimostrò assai diffìcile; non solo perchè in molti luoghi fece la sua comparsa la peste, ma anche perchè gli Olandesi, alleati della Francia, pretendevano che fosse una città del loro territorio. Senonchè la permanenza di un legato papale in una città protestante per un lungo periodo era assolutamente esclusa.4 A Vienna da principio erano state proposte: Costanza, Spira, Augusta e Trento. Sopratutte si sarebbe preferita Costanza a ricordo del grande concilio, ma più tardi s’inclinò piuttosto per Spira. I Francesi erano per Liegi. Siccome il papa sapeva che Liegi, essendo troppo •li sentimenti francesi, non poteva essere gradita agli Imperiali, fece proporre dai suoi nunzi Colonia, senza però dare a vedere, che questa città gli era sovra tutte preferita;5 tenendosi pure per l’avvenire al di sopra dei partiti, posizione che gli spettava come padre della cristianità e che sola gli permetteva una media- ' Mwssia et nuntiorum ordinariorum et extraordinariorum monitis et per !" rmultum temporis spatium ncque eo pervenire potuinvus, ut institueretur 'rji'tatui. Ninno res in eo statu est, ut videatur posse dari principimi! buie re tatiti. Ideo Nobis propositum estete.». Acta consist. 1631-1644, Ms. li i - 1 10 t e c a del Barone von Pasto r. ' edi i * Brevi del 17 settembre 1635 in Epist. XIII-XIV, Archivio * K r e t o pontificio. \ odi la * Relazione di Baglioni del 13 ottobre 1635 in Nicoletti VI (l. Biblioteca Vaticana. ■ ' «li Leman nella Ree. d’hist. ecclés. XIX (1923) 375 s.; Gtìnter 207 s. 'ìli SbH,'a21,Jnft d-6* nomi dei plenipotenziari fatta dal papa, vedi Siri ‘Vedi Leman, loc. cit. 379. ]( 1 fr. le * Relazioni di Baglioni del 4 agosto e 29 dicembre 1635 e del Rennaio 1636 in Nicoletti, loc. cit. Appartiene qui anche un * Breve a _ r nando II del 15 dicembre 1635 in Epist. XIII-XIV, Archivio sc-sreto pontificio.