488 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo V. Il contegno che Urbano Vili osservò in mezzo a tutte queste difficoltà fu degno del suo alto ufficio. Come egli stesso, subito dopo l’inizio del suo pontificato, e molti altri suoi antecessori avevano propugnata la crociata della cristianità contro i Turchi, così ora egli patrocinava la conciliazione delle potenze cattoliche in conflitto. Secondo l’esempio dei grandi papi del medio evo, egli aveva dinanzi agli occhi gli interessi della cristianità,1 mentre Ri-chelieu e padre Giuseppe pensavano anzitutto a guadagnare la supremazia in Europa alla loro cara Francia. l’capi della politici; francese non volevano un compromesso, ma una pace vittoriosa. Richelieu disse apertamente al nunzio Bolognetti che la pace con hi Spagna si poteva ottenere soltanto con la guerra; non osava però, è vero, rifiutarsi formalmente di nominare i plenipotenziari per il congresso della pace, ma in via di fatto non li nominava, come del resto non li nominava Filippo IV.2 Siccome anche l’imperatore in tal riguardo aveva fatte delle promesse puramente generiche, il papa decise di affrettare il congresso della pace, annunciando il 17 settembre 1635 la nomina di un legato per tale assemblea. Per tale ufficio egli aveva pensato da prima a Sacchetti,3 Durazzo e altri cardinali, ma si decise alla fine per il cardinale Marzio Ginetti, a lui fidatissimo e superiore ad ogni sospetto di parzialità.4 La memoria di costui vive non solo nel suo magnifico palazzo di famiglia di Velletri, ma anche nelle molte opere di beneficenza da lui prodigate alla sua patria.5 In un concistoro segreto, tenuto nel sunnominato giorno, Urbano descrisse le sue lunghe e zelanti premure per il ristabilimento della pace svolte presso l’imperatore, il re di Spagna e il re di Francia: egli li aveva esortati e pregati con lettere autografe, con corrien speciali, con nunzi ordinari e straordinari, ma finora non aveva potuto raggiungere che si avviassero negoziati. Per ottenerli ora, egli intendeva nominare il Cardinal Ginetti a legato coi necessari poteri. Tutti i cardinali si dichiararono d’accordo, dopo di che seguì la nomina.6 Essa venne comunicata proprio lo stesso 228. Cfr. inoltre la * Relazione del Governatore Spada, Ms. della B i •> 11 " teca del Campo Santo Teutonico presso la Città del \¡i'1-cano, di cui mi valgo più oltre al Capitolo XI. 1 Vedi Leman, Urbain Vili 525 s. 2 Vedi Leman nella Rev. d’hist. ecclés. XIX (1923) 374. 3 Vedi * Nicoletti Vie. 10, Biblioteca Vaticana. 4 Vedi Pallavicini, Alessandro VII voi. I 88. 5 Cfr. Tersengiii, Velletri, Velletri 1910, 247 s., 255 s., 257 s. 11 palazz" celebre per la sua scala. ln 6 * «Die 17 mensis Septembris 1635 Romae fuit consistorium secretili11 aedium Quirinalium aula Paulina consueta. S,nU8 liaec verba protulit: O11"111 . operam iamdiu et omne studium contulimus, ut sublatis dissidiis pa x 11 Caesaream M“m et utrumque regem coalesceret, utentes ad persoade>1{ illorum animis exliortationibus, litteris Nostra manu exaratis, tabe 11