Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 2, a. 1621. 1005 mania. Egli la scrisse subito dopo la battaglia alla Montagna Bianca e corredandola di tutte quelle informazioni che a ilui venivano dalia lunga esperienza fatta durante la sna attività diplomatica. Dapprima egli espose le cause del malessere, cioè: 1. « Gravamina Sedi Apost. in religionis negotio ab -imperatoribus illata (essi bario ceduto troppo ai protestanti fin dai tempi di Carlo Y); 2. Gravamina Sedi apostolicae ab ecclesiastici« praelatis illata; 3. Gravamina Sedi apostolicae a capitulis illata; 4. Defectus Begularium (guasti dei conventi di nobili, particolarmente dei conventi femminili). Monast. Benedictin. Syburgense nobilumi: Prior respondit se numquam vidisse S. Benedicti regulam ». Allorché io al monastero di Heisterbach proposi Posservanza dei decreti tridentini mi vene risposto « se numquam vidisse decreta Conc. Trid. ». Il ricco monastero aristocratico di Kappenberg respinse la riforma: «Ita religione« introductae ad Sekl. Apost. defendendam et cath. religionem propugnan-dam contra illam pugnant vel saltem imitile« ad propagandam red-duntur ». (La S. Sede deve riformare come volevano e Gregorio XIII e Clemente Vili e Paolo V); 5. « Gravamina aid politiam spectantia » ; 6. «De causis gravaminum». Come rimedio Albergati suggerisce: 1. « Unio Sedis Apost. cum Imperatore ac consiliorum eoinmu-nic-atio ». 2. « Concilii Trid. publicatio et observatio in omnibus locis catliolicis in Germania. Ex ilio pendet salus Germaniae ». Si servono spesso dell Concilio contro il papa; alcuni non accettano i decreti disciplinari, debbono unirsi il papa e l’imperatore per la pubblicazione dei decreti conciliari in tutta la Germania e per la loro osservanza da parte del •clero e dei vescovi. 3. Riforma per mezzo della convocazione dei concili provinciali, ed in seguito a ciò, la più facile attuazione dei decreti conciliari. 4. «Ereetio novorum episcopatorum ». Diocesi troppo gnandi; i vescovi che hanno il principato civile si prendon cura dello spirituale solo attraverso un vicario « in spiritualibus » il più. sovente « vilis conditionis » senza autorità, poiché ogni potere risielde nel capitolo. Per ciò il vicario non può fare quasi nulla, e il gregge è lasciato in preda ai lupi. Così avvenne l’apostasia della Boemia, Moravia, Slesia ed Austria, dove son troppo pochi vescovi. Così pure furon perdute alila Chiesa le libere città Xorimlierga, Ulm, Lubecca, Franeoforte, Amburgo, che non avevano vescovo. Le città del Belgio, dove sonovi vescovi, son restate fedeli. Progetti per l’erezione di nuovi vescovadi, e loro dotazione. In Boemia dovranno venire eretti dall’imperatore almeno tre nuovi vescovadi; in Slesia, in Moravia due in ciascuna. Anche nelle grandi diocesi Colonia, Magonza, Treviri, Miinster sarebbe necessaria l’erezione di nuovi vescovadi: ciò non manca di difficoltà, ma l’imperatore e il papa possono ben superarle. Albergati fa le seguenti proposte dii riforma per l’impero. 1. Revoca e proibizione di tutte le alleanze separate, pregiudizievoli all’impero. 2. Proibizione di mantener truppe senza permesso dell'imperatore. 3. Vera osservanza della pace religiosa, quindi esclusione dei Calvinisti.