? <) 8 un giuoco di balzi c di salii d’ un certo effetto per la precisione con cui sono fatti. Seguita alla cabaletta un terzetto, il cui bello tanto per la parte delle voci cliedegl’istrumenti consiste principalmente nella stretta, che alcuni anzi giudicano il boccon ghiotto dello spartito. La cavatina della Lalandc è aneli’essa più di bravura clic d’effetto; ina bella certo è l’armonia e la melodia degli strumenti che danno, come dicemmo, il tema alla cabaletta, dov’ha in ¡specie una cara e replicata uscita del clarinetto e degli altri strumenti da fiato che suonano in chiave di violino. Di questi pregi e di bel motivo e di perita unione degli ¡strumenti e delle voci, è lodato pure tutto il finale e massimamente la stretta. Il pezzo più notevole delle altre due parli è certo il duetto della seconda tra la Crisi e il Donzelli, Carlo; ma l’adagio e pel pensiero e per la stessa condotta tiene assai di quel famoso: In mia mano al/in tu sei del Bellini, e quando qui Estella, esaltata, come le prescrive in margine il poeta, esclama: L’ ombra mira di colei corre tosto alla mente, e si vede pel gesto e s’ode pel canto Norma che intima a Pollione Pul tuo Dio, pe’figli tuoi; e quatid’ella continuando prorompe in quell’