La morte di alcune personalità facilita il nuovo indirizzo giansenistico. 691 mostrato ai due Lovaniesi l’originale della Bolla e ne fosse data loro un'esatta copia. Il 29 luglio fu notificato loro un decreto che garantiva l’autenticità della Bolla. Il Sinnich elevò subito rimostranza: non si trattava di questo, ma del prestigio del santo dottoro della Chiesa Agostino e di aiuto contro i suoi oppositori. Di fronte all’Albizzi, per giunta, il Lovaniesi protestarono anche per il fatto, che prima di emanare il decreto non si fosse attesa la relazione del Luogotenente e dei vescovi. Inoltre l’TJniversità di Lovanio non poteva accettare il decreto senza il consenso del re di Spagna.1 Riuscì funesto al prestigio della decisione papale, ch’essa venisse notificata ai deputati di Lovanio proprio quando Urbano Vili era morto. Già prima della scomparsa di Ui’bano altre morti ;ive.vano in certo modo fatto largo al nuovo indirizzo giansenistico. < 011 il Richelieu era scomparso il 4 dicembre 1642 il nemico più temibile; allorché Luigi XIII seguì nella tomba questo potente ministro o primo dei suoi sudditi, al posto del debole re subentrò la più debole regina Anna; in quanto al successore del Richelieu, il Mazzarino, egli aveva scarsa comprensione e interesse per gli affari religiosi, e nei primi anni di ufficio fu completamente impeciato con altri avversari. Anche la morte dei due fondatori della nuova setta, di Gian-'«■nio. morto nel 1638, e di St. Cyran, spentosi IMI ottobre 1643, non molto dopo il suo avversario Richelieu, si dimostrò favorevole per il nuovo movimento spirituale. Durante la sua vita Gian-'•‘iiio aveva dovuto mantener riserbo nelle sue opinioni, per più 'li un riguardo; ma ora 1’« Augustinus », più volte ristampato, le proclamava apertamente a tutto il mondo. In quanto al vecchio sr- Cyran, il suo posto era preso da uno assai più grande di lui, n,‘lla piena forza della gioventù e con doti superiori; si trattava '»(•ora, di un membro di quella famiglia, che ha unito il suo nome, per sempre con la storia del giansenismo, del fratello più covane di Angelica Arnauld, Antonio, soprannominato dai suoi '•"ua.ci il grande » Arnauld. Antonio Arnauld non mancò, per verità, a suo modo, di una -fsndezza ammirevole. Alte doti d’intelligenza si accoppiano 111 lui con eccellenti conoscenze in teologia ed in altre discipline, '"n erudizione in fatto di Padri della Chiesa e di concilii, con abi-lt;l eminente nell’uso della sua lingua materna. Si uniscono con ^» fermezza e tenacia di volontà. Una volta datosi al giansenismo, ~1 ' i sta attaccato con una ostinazione che giunge fino all 'asprezza. ' "u gl importa nulla di esser cacciato dalla Sorbona, di esser f ,Q0Sinnicli e Paepe * all’Università in data 30 luglio 1644, Cod. Preuck., ' loc. cit.