Progressi e speranze della Chiesa nell’impero. 367 inoltre quelli di Würzburg,1 Bressanone 2 e l’arcivescovo di Salisi »urgo, Paride von Lodron, che Carafa celebra come il migliore dei prelati tedeschi.3 Egli è il creatore del magnifico duomo di Salisburgo, per la cui consacrazione, avvenuta nel settembre del 1028, Orazio Benevoli compose una bellissima messa.4 Come uno dei più grandi vescovi di quel tempo va segnalato quello d’Augusta, Knrico von Knöringen, il quale alla restaurazione esterna associò in riforma interna della Chiesa.6 lu questa maniera il cattolicismo, come rilevava il nunzio Carafa nella sua relazione del 1628, aveva fatto dal 1621 in poi dei progressi straordinari. Non soltanto in Boemia e Moravia e nei paesi ereditari austriaci, ma anche nei territori di Massimiliano di Baviera, dei principi elettori ecclesiastici e degli altri membri della lega, esso aveva piantate di nuovo salde radici. In numerose città dell’impero, come in Spira, Strasburgo, Hagenau, Colmar, Augusta, Batisbona, Kaufbeuren, Dinkelsbühl, Ulma, Kempten, Memmingen, Sclnväbisch-Hall, Francoforte al Meno, si tentò e generalmente con successo di restituire ai cattolici i loro 'liritti.6 Nello stesso tempo, colle restituzioni da attuarsi a sud nel Württemberg e a nord nei territori della bassa Sassonia, si presentava la possibilità di riaprire anche colà le porte all’antica fede.7 Ma le prospettive di riconquistare posti perduti crebbero an-1 ora, quando finalmente riuscì di far accettare all’imperatore una •m ei prefazione autentica della pace religiosa di Augusta. Massimiliano di Baviera, il vescovo di Augusta Enrico von Knöringen, ¡1 nunzio Carlo Carafa e Lamormaini non avevano mai perduto 1 Cfr. ivi 327. 'a 1 ottimo vescovo Guglielmo von Welsherg v. Carafa, Iielatìone 364. ’ Vedi ivi 333. 4 \edi Widmann III 288 s. Sul duomo di Salisburgo v. Weingartner in - "'ci h'eich, 1925. Su la Messa di Benevoli v. Ambros IV 112; Adi.er nella l'io-' "Vm*' ^ (1903) e Denkmäler der Tonkunst in Oesterreich X, Vienna \ edi Carafa, Relatione. L’attività riformatrice nella vita interna eccle-i'i'/'*a svo*ta '*a Enrico von Knöringen è descritta magnificamente da Spindler !" ■ nhrb. des Vereins Dillingeit 1911, 1 s., la sua opera di restaurazione 1 uta dell’impero e in provincia e nelle altre parti della diocesi dallo stesso, i. 1915, 24 s., 66 s., 108 s., 115s., 137 s., 147 s. ,le]i" 6di C AK afa, Germania Sacra 391, 393 s.: Relatione 383. Sulle città sveve y 'I11Pero v- specialmente Spindler in Jahrb. des hist. Vereins Dillingen , ' , (1915) 66s.eDuHR II 1, 245 s. La controriforma in Colmar è trat-inol ' a ^ochoi,:l *n Beitr. der hist.-antiq. Gesellseh. zw Basel N. S. (1896). Cfr. in,".'— HR 11 275 s. Nel 1628 si riuscì finalmente ad introdurre i cap-rii]Jllu a 1 l'ancoforte; vedi Rocco da Cesinale II 495. Colà nel 1628 tenta-' 1 uietter piede anche i Gesuiti, ma invano; vedi Kracauer in Archiv für 'oiiklurts Gesch. 3* Serie, vol. 2. ' ahafa sperava (Relatione 393 e 416) che in Verden e Schwerin si eleggo vescovi cattolici.