6 Introduzione. non poteva esser più dubbio su quello che fosse, cattolico e quello che non lo fosse. Accanto alla determinazione ampia e sistematica della dottrina cattolica, il concilio formò con i suoi decreti di riforma un fondamento solido per il rinnovamento morale dei membri della Chiesa. Il fondatore delPOrdine dei Gesuiti disse una volta ch’egli credeva che un papa il quale riformasse se medesimo, la corte romana e la città di Roma, avrebbe riformato il mondo.1 Un tal uomo apparve in Pio Y (1566-1572). Egli chiude la prima e forma il passaggio alla seconda serie dei grandi papi, che guidarono di vittoria in vittoria la riforma e la restaurazione cattolica. Venerato già dai contemporanei come santo, questo figlio di S. Domenico fece, per così dire, espiazione, con la sua vita rigorosamente ascetica, per tutte le mancanze dei papi della Rinascenza. Affine di spirito a Paolo IV, ma senza le sue debolezze ed i suoi errori, quest’uomo dalla tempra d'acciaio in tutte le questioni fondamentali, si oppose con lo stesso zelo infocato alla onnipotenza statale della Spagna come alla tempesta ancora nella fase crescente della rivoluzione religiosa. Soprattutto egli si preoccupò dell’attuazione totale dei deliberati conciliari e della eliminazione degli sconci molteplici, radicatisi a fondo durante il periodo della Rinascenza. Grazie a Pio V la S. Sede diventò la conduttrice e la protagonista della riforma cattolica, la quale in lui stesso trovò la personificazione più pura; solo adesso il nuovo movimento ebbe il consolidamento necessario nei paesi rimasti fedeli alla antica fede. ÌO meraviglioso il modo in cui le cure del santo Pontefice si estendevano ad ogni cosa. Egli riformò la corte romana, la Dataria, la Penitenzieria, il Collegio cardinalizio e il clero di Roma. Ma anche negli altri paesi cattolici egli sollecitò l’attuazione dei deliberati del concilio di Trento, da lui integrati e completati. Fu provveduto ad ottenere un clero secolare irreprensibile, mediante seminarii di preti, smodi, visite, con l’inculcare strettamente l’obbligo della residenza; e la simonia fu combattuta in tutte le sue forme. Anche gli Ordini regolari subirono una riforma in stretta conformità con le decisioni conciliari. Così la lettera morta di queste fu vivificata e la fisionomia della Chiesa cominciò a rinnovarsi. Pio V ottenne la vittoria nei suoi sforzi per il mantenimento dell’unità religiosa e quindi anche nazionale, d’Italia; fallì invece il suo tentativo di rovesciare dal trono con una bolla di scomunica Elisa-betta d Inghilterra, la nemica inconciliabile della fede cattolica, e attiro una fiera persecuzione ai cattolici ancora numerosi in In- Que tres cousag pareciain necessariaa e suficientes para qualquer papa telormai o mundo, scilicet: a reformado de sua mesma pessoa, a reforma^ao desuaoaea e a reformado da corte e cidade de Roma». (Memoriale P. Con-'11 n. 94; .1 fon. Igual, ser. 4, vol. 1. p. 199; cfr. n. 343. p. 316).