L’espulsione da Roma del cardinale Ludoyisi. 445 condotto con la forza.1 Ludovisi ne diede notizia ai cardinali .suoi aulici, fra cui anche agli Spagnuoli. Caratteristico per lo spirito di insubordinazione del Borgia è che questi consigliò insistentemente il Ludovisi a non obbedire al comando del papa, assicurandolo della protezione del re di Spagna. Secondo la relazione di Cecchini anzi, il cardinale dimenticò i suoi doveri al punto da offrirsi ad dttenere in tal caso l’espulsione del nunzio papale da Napoli, quale segno della rottura del governo spagnuolo con la Santa Sede. Cecchini accenna ancora ad altri propositi esagerati espressi in quella occasione dal Borgia;2 ma Ludovisi non intendeva seguirlo per questa via e dichiarò al Borgia di essere servo del papa e di non pensare affatto a negargli obbedienza.3 Il 27 marzo egli abbandonò la sua abitazione, il magnifico palazzo della Cancelleria, ove risiedeva come vice cancelliere, e disse addio alla sua amata Roma.4 Già allora era gravemente ammalato di podagra. Otto mesi più tardi, la morte liberava colui che era stato 1 Lem an 142. Le peripezie toccate al Cecchini nell esecuzione di questa ambasciata - egli perdette il favore del suo amato benefattore Ludovisi e l'er un anno anche la grazia del papa allora molto sdegnato - sono rac-«oiii a te diffusamente nella sua * Autobiografia (copie nella Barber. e Ghig., Biblioteca Vaticana e nella Biblioteca Corsini in li e in ;i e anche nella Biblioteca di Forlì). Cfr. Ardi. Stor. d. Soc. Unni. X 295 s. Cecchini non ne morì dal dispiacere, come afferma Siri (VII 4S"> ma sotto Innocenzo X divenne cardinale e visse ancora fino al 1656. Vedi ( ardella VII 53. Secondo la * Lettera di Agucchi al cardinale Ludo-visi del 27 luglio 1624 il papa allora aveva in grande considerazione il nipote li (iregorio XV. Biblioteca Corsini in Roma loc. cit. 2 * 11 cardinale Borgia esortò il cardinale Ludovisio a non partire e che il re 1 haveria sostenuto in Roma offerendo di far cacciare il Nuntio di Napoli, altre esorbitanze »(Biblioteca Corsini in Roma, loc. cit.). ( ir. inoltre le relazioni in Leman 142. 3 * dicendo ch’era servo et vassallo del papa e che non conveniva partirsi della sua grazia (Cecchini, loc. cit.) ». Di fronte a questa testimonianza d* un informatore molto bene istruito, la notizia del parziale Alv. Contakini 'IMa:ione 379), che Ludovisi abbia promosso con gli Spagnuoli l’idea di convocare un concilio contro Urbano Vili, uon merita credito. Ranke (Päpste II6 e Gregorovius (49 s.) l’accettano senz’altro, benché conoscessero 1 auto-'""-ialia di Cecchini. Come si istigasse il papa contro Ludovisi, rapportandogli delle chiacchiere, risulta dalla relazione Crivelli in Schnitzer 335, n. 5. 1 « * La mattina del 27 marzo [non 26 come die« Siri (VII 486)] 1632 1 'ordinale Ludovisio partitosi di Cancelleria, piutosto cadavere spirante che 'uomo, tanto maltrattato dalla podagra, andò alla casa professa delli PP. Crediti, dove udita la messa nella cappella già stanza di sant’Ignatio, salutati '»ti gli amici, che in gran numero erano concorsi, et me in particolare, al quale sorridendo disse: Mons. Cecchini, per un pezzo non mi porterete più " quelle imbasciate, e con le lagrime di tutti montò in lettiga » (\ ita del car-'J'Qal Cecchini, Biblioteca Corsini in Roma, loc. cit.). La morte , Ij»dovisi è descritta con ampiezza di particolari da Giunti, * \ ita e fatti '*«1 card. Ludovisi, Cod. 32. D. 8 della Biblioteca Corsini in ‘‘Orna.