Lettera del principe Carlo al papa del 23 giugno 1623. 147 i|H‘ assicurava poi d’aver letto con molto piacere il richiamo ,U>M5mpio de’ suoi antenati. «Si adopererà con ogni cura perchè l.i pace e la concordia che n’erano per si lungo tempo bandite, i !>• ri trino nella Chiesa di Dio e nel mondo cristiano. Siccome infatti il padre della discordia ha seminato sì tristi conflitti perfino fra i confessori della stessa religione, riteniamo ciò sommamente irretite onde meglio promuovere l’onore del nostro Dio e Sal-itore Cristo». Anche suo padre è commosso nel profondo del uore per la crudele strage e per i lagrimevoli disastri che derivano Ulta discordia dei principi cristiani. « Il concetto che Vostra San-'.i si è fatto circa il nostro desiderio d'imparentarci con una distia cattolica e di sposarci con una principessa cattolica è inspiro dal Vostro amore e corrisponde alla verità. Giammai noi ■••nderemmo con tanto zelo a congiungerci con un legame così intimo ■ indissolubile a persona mortale, se perseguitassimo con odio i -uà religione. Perciò sia Vostra Santità convinta che noi c ispi- ■ rimo sempre a moderazione e siamo lontanissimi da ogni atto * potesse comunque tradire odio contro la religione cattolica. < ••n-iiorenio invece di profittare di ogni occasione affinchè lasciando :'nto p favorendo il corso »Ielle cose, ogni maligno sospetto sii», ■ •. Poiché noi tutti crediamo nell’indivisibile Trinità e nello stesso 1 ri-to crocifisso, ci troveremo anche riuniti nella concordia di una i fede e di una stessa Chiesa. Per raggiungere una tal mèta '¡deriamo poca cosa tutti i nostri sforzi e le nostre veglie e per-' • «> la perdita del nostro regno e della nostra vita ». Dunque lo scisma è opera del demonio, i cattolici non hanno • da temere dal futuro sovrano della Gran Bretagna, egli • tutto il possibile per ricostituire l’unità - ciò che era più di inolio che a Roma si poteva attendere. Olivarea cercò di rendere *! principe ancora più cedevole, recandosi il 7 giugno solennemente e pubblicamente da Khevenhiller per sollecitare di nuovo il matri- "■nio dell'infanta con un Austriaco. L’ambasciatore si fece poi d ire le necessarie autorizzazioni da Vienna.1 l*oco dopo la sua lettera al principe, il papa aveva scritto anche •* Giacomo l, rispondendo alla costui missiva del settembre dell'anno -»nt.-eedente.* Richiamandosi alle parole del re, ne loda il desiderio ■li ristabilire la pace mondiale. Più importante è però che siano •nimate da spirito pacifico le grandi masse, e siccome la discordia ,i"1 Popoli deriva dallo scisma religioso, voglia Giacomo adoperarsi lH,f I unità religiosa. In modo simile che nello scritto al principe 1 Kirevr.\nii.LEK X 255 sa., 261 ss. * il 2 maggio 1623 nelle * E piti. Qreg. XV voi. Ili n. 78, Archivio ••"greto pontificio. Ivi * Ksortaiione del 19 aprile 1623 a I ilippo * •! *oo coufoMore Ant. de Sotomayor, perchè lavorassero per la conversione *1*1 principe.