796 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo X. da Leida, sotto l’accusa di far di tutto « per provocare il trionfo del papa e della Spagna o.1 All ’Aia, ove fino adesso per il gran numero dei cattolici (6000) la sorveglianza era stata ancora un po’ meno rigorosa,2 si fece ora di tutto per togliere a quei cattolici la possibilità di udir messa nelle cappelle dell’inviato francese e veneziano.3 Nel Seeland e in Frisia, secondo la relazione dell’inviato Francesco Michiel, nel 1638 il numero dei cattolici era già divenuto assai piccolo, e perciò si procedeva contro di loro con tanto maggiore rigore.4 Nel 1639 il vicario apostolico Filippo Eovenio descriveva in un memoriale la condizione insopportabile dei cattolici olandesi. Egli accennava al fatto, che le leggi garantivano a tutti i sudditi la libertà di coscienza, mentre per i cattolici questa libertà non esisteva, perchè non potevano ricevere i sacramenti dai loro preti. Il governo trattava i cattolici in modo, come se egli dicesse: Io vi permetto di vivere, ma vi proibisco di mangiare.5 Queste rimostranze, però, rimasero senza effetto alla pari del rilievo, che la fine della persecuzione avrebbe dovuto riuscir favorevole agl’interessi politici della repubblica. Mentre tutte le altre confessioni religiose erano tollerate,6 proseguiva l’oppressione di coloro, che rimanevano fedeli alla credenza dei loro padri. L’oppressione si manifestava soprattutto colle esorbitanti multe in-llitte.7 Nel 1642 il Eovenio calcolava le multe pagate negli ultimi quattro anni a 50.000 fiorini.8 Ma lo scopo cui si mirava, l’estirpazione dell’antica religione, non fu tuttavia raggiunto, in parte già per questo, che, nonostante le pressioni del clero calvinista per una applicazione rigorosa degli editti, questa non era possibile, e perchè i funzionari civici si facevano spesso corrompere. Che non si potesse punto parlare di una estirpazione radicale dell’antica Chiesa, risulta chiaramente dalle relazioni inviate dal Eovenio a Propaganda e da altre fonti. Mentre nel 1616 il numero degli ecclesiastici secolari ammontava a 200, nel 1631 era salito a 246, 1 Vedi Hubert 76. 2 Cfr. i dati dell’inviato Fr. Michiel del 1638 in Blok, Heinz. I ene~-Haag 1909, 266. 3 Vedi Hubert 77 s. 4 Vedi Fr. Michiel, loc. cit. Secondo la Descript, episc. Leoward. A0 !<> • del resto, il numero dei cattolici in Frisia deve essere stato ancora consi derevole. A Groningen si contavano allora 4000 comunicanti annuali e ino r» ancora 1000 dai dintorni; vedi Arch. v. h. aartsb. Utrecht IV 90 s. Cfr. Hi i ' K !03 s. • Vedi il memoriale nell’Archiv, v. h. aartsb. Utrecht II 1 ss. Cfr. Knu hel-Toestand d. Nederl. Kathol. (1892) 141. 6 Cfr. Leman, Instmctions 141. • 7 Vedi Wilde in Studien v. Godsdienst, Wetenschap, Letteren, nuova ><'' LX (1903), 265 e Klönne nel Katholiek XCVII (1890) 17 s. Cfr. Hubert 8 Vedi Wilde, loc. cit. 271.