99 ini, quante incertezze! Io conosco alcune belle convinte cosi della difficoltà dell’ argomento, che non sarebbero paghe di sè medesime se non a-vessero posti sozzopra non solo tutti gli scaffali o le scatole di questo, ma di tutti i magazzini di Venezia. Varcano con questi soli fino al ponte di Rialto. Oh come è lieve il cammino a chi va incontro al suo desiderio! E veramente dove la scelta riesce ancor più difficile certo è qui nel Magasin di cui discorro, e ne rimarrebbe confuso più d’ un intelletto. Vedete qual vasta famiglia di blonde, di trine, di veli, di fiori, preziosa materia in bella mostra schierata, che, come il marmo nell’ officina del inio Zandomeneghi, ivi aspetta un cenno, il soffio dell’estro, il tocco delle dita del-l’industre maestra per ricevere nuova vita, e docile piegarsi quale in mattinai cappellino, quale nel più solenne lonnet, o nella semplice cuffia. Altri alla nuova natura già^’informarono e dall’alto dei loro dorati bracciuoli freschi e leggiadri vanno incontra a’ desiderii ed ai guardi delle belle passanti, e pregan pure che dal loro o-zio giù li discendano e li traggano alla luce delle Procuratie, e de’ nostri meridiani passeggi. Nella fervida fantasia ne vedo già sotto l’ala leggiera i futuri trionfi e i bei volti che rie ombreggeranno. Molti passi si affretteranno un