198 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo IV. tore; perciò non bisogna ristare fino a che non se li avrà resi completamente incapaci di nuocere.1 Anche il cardinale Ludovisi appoggiò con una energica lettera all’imperatore le rimostranze del papa.* Altri brevi nello stesso senso vennero mandati il 25 dicembre ai principi elettori ecclesiastici.3 Nelle udienze che il Cardinal di Zol-lern e l’ambasciatore Savelli ebbero presso il papa a capo d’anno 3622, il pontefice insistette con tutta l’energia per la sollecita trasmissione della dignità elettorale. Ogni ritardo era estremamente pericoloso. Ragioni di coscienza e d’ufficio non gli lasciavano quiete fino che la vertenza era insoluta.4 Nel gennaio 1622, l’uditore «li Eota Verospi venne mandato a Vienna come nunzio straordinario per le nozze dell’imperatore.* Verospi, che Gregorio apprezzava altamente per il suo zelo e per la sua conoscenza della situazione tedesca,6 aveva l’incarico d’insistere, oltre che per la liberazione del cardinale Klesl,7 di premere anche perchè il solenne trasferimento della dignità elettorale a Massimiliano venisse compiuto quanto prima. Bisognava spezzare gl’intrighi dell’ambasciatore spagnuolo Oliate, il quale era talmente abile nell’inventare nuove proposte per ritardare la soluzione, che Massimiliano se ne lagnava amaramente.8 Nello stesso tempo Gregorio XV metteva in movimento il ministro spagnuolo. Già da lungo tempo, scriveva a questo il cardinale Ludovisi, il papa attende da Madrid una chiara risposta circa il trasferimento dell’elettorato, ma il timore che si aveva già da principio di un trattamento dilatorio si conferma sempre più. Sembra che in fondo la gelosia verso la Baviera predomini su tutte le altre ragioni, e che si voglia impedire il trasferimento della dignità 1 I (lue * Brevi all’imperatore in Orig. nell’A rcliivio di Stato in Vienna. Un brano di uno dei brevi in Sciinitzer 165. = « * Qui diuturna bellorum formidine suspensi et crudelitate defessi Burnus, paoem timemus. Accepiinus agi de Palatino in pristinam dignitatem restituendo: dici vix potest, quam id invitis auribus Roma audiverit ». Ludo-visi a Ferdinando II, iu data Roma 1621 dicembre 25, A re liivio di Stato in Vienna. 3 Vedi i * Brevi in Arni. XLV 22, Archivio segreto pontificio. 4 Vedi Hurtek IX 159. 6 Cfr. * « Instruttione a Mons. Verospi, auditore di Rota, nuntio straord-in Germania » in data 1622 gennaio 13, Cod. 38 A. 9 p. 75 s., della B i b 1 i ° * teca Corsini in Roma. 9 Nella * lettera di Agucchi al nunzio di Spagna, in data Roma 16-' dicembre 12, è detto « persona efficace et ardente e pratica di quei paesi ».Biblioteca Corsini in Roma loc. cit. ’ Cfr. sopra p. 73 8. 8 « * Il Duca di Baviera si duole sino al cielo e Dio sa che farà. Il conte d’Ognate procede peggio che mai e governa quelle cose al suo modo ». Agucchi al nunzio spagnuolo, in data 1621 dicembre 11, Biblioteca Corsini in Roma loc. cit.