Imbarazzo di Giacomo 1 per il giuramento olie doveva prestare. M'J - ire a matrimonio e poi tornare subito. Il 26 giugno William - ft giunse a Madrid con queste istruzioni.1 Carlo continuò anche adesso a tergiversare. Il 6 luglio Olivaree i oomunicò ehe il suo reale signore doveva insistere sulle decidi «Iella giunta, coll’unica attenuazione che se le nozze avessero in settembre, il re non insisterebbe che l’infanta rimanesse Spagna ancora un anno a contare dalla sua partenza, ma con-t irebbe ch’essa partisse già in marzo. Carlo rispose d’aver avuta *i ti padre l’istruzione di non lasciare al suo ritorno l’infanta in >• - iia e di dover quindi dichiarare troncate le trattative. Ma il _ rno dopo, presentatosi in udienza dal re, mutò consiglio e si hiarò disposto ad accettare tutte le condizioni.* < osi alfine sembravano sgomberati gli ultimi ostacoli. Filippo IV '¡iramò il principe come fratello, e per quattro notti le vie di ' ilritl furono illuminate a festa. Lord Andover venne inviato in Inghilterra colla buona notizia.3 He Giacomo pagava ora cara la debolezza con cui s’era lasciata 'pare di mano l’ultima decisione nei negoziati per il matrimonio. Suo figlio aveva accettate in suo nome tutte le condizioni «Iella • Ma e, perchè fossero adempiute, si richiedeva ora che il re i Inghilterra e i suoi consiglieri giurassero i patti di matrimonio. •> « umo I esitava a prestare il giuramento. Egli si sentiva offeso ‘ii sfiducia per la quale alla parola e al giuramento del re si > va aggiunto anche il giuramento dei suoi consiglieri. Inoltre ' >>n era «l’accordo che le leggi repressive fossero poste fuori «li "re, s nza condizione alcuna e ch’egli dovesse adoperarsi per 'provasione del parlamento. D’altro canto però era convinto >uo figlio sarebbe stato trattenuto colla forza in .Spagna, qualora •1r- «l'Inghilterra avesse rotta la parola, in nome suo impegnata. In 'lo imbarazzo Giacomo convocò a Wanstead il 13 luglio 1623 i •uoi consiglieri, gl’informò degli ultimi avvenimenti e poi abban- ■ ,!>o la sala perchè tutti potessero esprimersi in libertà. Parve dapprima che all’illustre assemblea venisse meno la con-">eta saggezza, poiché non trovava altra via «l’uscita che il richiamo •l*“l principe, prima che avesse giurato. Ma alla fine Williams, il primo ministro, trasse il re a salvamento. Costui aveva capito che l'laoomo I, per liberare il figlio dai lacci che lo stringevano, avrebbe giurato a qualun«|iie costo e che dai suoi consiglieri non deside* Ivi 61. Quello ohe Giacomo pensasse dei negoziati, »’era lasciato sfuggire * Pnma ron Gondomar: quando il matrimonio è concluso l'infanta, nono-tutti i contratti, farà quello che vuole suo marito (Khbvexhillbr X _■ * - __ * ' Garoixer V 63. •Ivi.