CAPITOLO III L’istituzione di «Propaganda» e le Missioni. La situazione dei cattolici in Olanda e in Inghilterra. Magnifici furono nell’epoca delia riforma e restaurazione catodica i risultati raggiunti nel territorio delle missioni, smisuratamente ingrandito in seguito alle scoperte; senonché la frammentarietà dell’azione, svolta da Ordini che procedevano ciascuno per '■onto proprio e spesso in conflitto tra loro, e gli abusi da parte della Spagna e del Portogallo dei diritti di patronato loro concessi, avevano creata una situazione ch’esigeva urgente rimedio. Man-ava sovratutto un’organizzazione unitaria e disciplinata, che ripartisse i campi di lavoro, scegliesse le forze adatte, componesse i conflitti scoppiati fra i missionari e ponesse un limite alle indebite ingerenze delle potenze coloniali che esercitavano il paronato. Ciò era possibile solo creando in Roma un’autorità centrale suprema. Se ne trovano già i primi inizi sotto il pontificato di Pio V. Per ridurre le missioni a rapporti che fossero con Roma più diretti ** più liberi dai sovrani civili, questo grande papa aveva pensato in un primo tempo alla nomina di un nunzio d’oltremare; ma il progetto naufragò per la resistenza di Filippo II. In quella vece, accogliendo una proposta di Francesco Borgia, Pio V costituì nel luglio 1Ò68 due congregazioni di cardinali per la propagazione della fede, una per i paesi protestanti, l’altra per le terre d’oltremare.' Il suo successore Gregorio XIII fondò nel 1573 su proposta del cardinal Santori una congregazione per la propagazione della fede presso gli Orientali.2 La fine del secolo recò un progresso importante perché Clemente Vili diede vita ad una congregazione delle missioni, che colla Propaganda venuta poi ebbe comuni nome, scopo e organizzazione e fino a tanto che visse il prefetto Santori. svolse anche una grande attività.3 Questo ufficio centrale delle Missioni 1 Cfr. la presente Opera, voi. Vili 509. ’ Cfr. la presente Opera, voi. IX 45. * Cfr. la presente Opera, voi. XI 512 ss.