690 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VII. Ma solo il 28 gennaio 1644 essi giunsero a presentare il loro primo memoriale; con esso chiedevano di essere uditi innanzi ad tuia congregazione apposita di cardinali, e mostravano già con questa richiesta, che per loro non si trattava tanto di chiarire l'autenticità della Bolla, quanto di una nuova discussione intorno all’« Augii -stinus ». La congregazione cardinalizia venne accordata; secondo che l’inquisizione comunicò loro per mezzo dell’Albizzi, essa fu composta dei cardinali Spada, Parafili (il futuro Innocenzo X . e Falconieri. 1 Lovaniesi cercarono di provare in memoriali, che Gian,senio non insegnava affatto le proposizioni condannate di Baio, egli le difendeva soltanto in quel medesimo senso ortodosso, che pei esempio anche il Vasquez attribuiva loro; pertanto il papa era stato male informato, quando aveva emesso la sua Bolla. La dottrina di Giansenio non essere in nulla diversa da quella di S. Agostino.1 Il Sinnich cercò di provare l’ultimo punto in un lungo discorso, il 28 aprile, innanzi alla Congregazione; ed allorquando il cardinale Spada obbiettò, ch’egli riteneva baianistica la dottrina del-1’« Augustinus », il Sinnich ed il Paepe elaborarono, per confutare questa opinione, un lungo scritto, che fu consegnato insieme con un sunto 2 il 6 giugno. Si dice in esso, che Giansenio ha scritto la sua opera per mettere d’accordo la dottrina di sant’Agostino colle dichiarazioni del papa. Egli aveva visto, che nelle dispute intorno alla grazia sotto Clemente Vili aveva fatto difetto la chiarezza intorno alle opinioni di Agostino, che la dottrina di questo era a poco a poco caduta in dimenticanza nella Chiesa ed era stata sostituita dal suo opposto. Per questi motivi egli si era dedicati» con tanto zelo allo studio del grande Dottore africano, a fin rendere con ciò un servizio alla Chiesa. Ove si entrasse in disquisizioni sopra simili argomenti, si prosp<‘> -tavano di nuovo dibattiti interminabili, simili a quelli del tempo di Clemente VITI. A Roma si pensava che 1’« Augustinus » fos^ stato esaminato già abbastanza prima di emanare la Bolla recentissima contro Giansenio. Pertanto un decreto dell’inquisizione < e 16 luglio 16443 stabilì, invece di qualsiasi risposta, che veni*-' replicar nulla. Invece il Barberini (al Bicbi in data 24 novembre 1643) gl’inviati per aver parlato « cum multa modestia de controversia lansem-asserente» se certos, bullam praediotam esse veram et non falsam »■ il (tErherojì il Procuratore generale degli Agostiniani non sa ani-or della Bolla; egli ed il Maestro del S. Palazzo ricevono la Bolla solo i ^ cembre 1643 e nel gennaio 1644 (p. 118). Sull’asserzione, che l’Albu®1 redatto arbitrariamente la Bolla, in particolare menzionatovi per nonio senio contro la volontà del papa, cfr. De Meyer 134 n. 1 Cerberon I 125. ; . poi»» 2 * Cod. Preuck. f. 578 ss., Biblioteca dell’Anima 111 3 Riprodotto in Fontaine IV 33.