Progetti di Gustavo Adolfo. 427 di restituzione fosse abbozzato, egli aveva già fissato il suo progetto di invadere la ricca Germania, indebolita dalle discordie intestine; per sette anni « l’impulso demoniaco » d’una guerra di conquista travagliò il suo spirito, per sette anni egli cercò di attuare l’impresa meditata, fino che l’armistizio conchiuso con la Polonia nell’autunno del 1629, per la mediazione di Richelieu, gli sgombrò la via aH’attacco contro l’imperatore.1 Molto tempo dopo la sua morte, il cancelliere svedese Oxenstjerna, che più di qualunque altro era iniziato nei progetti del re svedese, ha sintetizzati nelle seguenti proposizioni i motivi che guidarono quell’uomo pieno di titanica ambizione: « Re Gustavo Adolfo voleva la costa del Baltico; la sua mira era di diventare una volta imperatore di Scandinavia, e quest’impero avrebbe dovuto abbracciare la Svezia, la Norvegia, la Danimarca fino al grande Belt e i Paesi Baltici. A tale scopo concluse colla Danimarca una pace, come meglio poteva allora ra ir» ¡ungere, e poi fece altrettanto colla Russia per la costa baltica. Ai Polacchi tolse la costa e le foci dei fiumi per le redditizie dogane. Infine attaccò l’imperatore romano e chiese come indennità di guerra dai principi protestanti, a cui si davano in cambio territori cattolici, la Pomerania ed il Mecklemburgo. Anche la Danimarca doveva venir rimpicciolita fino al Grande Belt e la Nor-M iiia diventar nostra. Cosi questo grande re voleva fondare un impero indipendente ».2 T nuovi risultati dell’indagine storica hanno completamente confermato questo giudizio di un contemporaneo bene informato; essi dimostrano che alla decisione della guerra contribuirono essenzialmente anche considerazioni di carattere politico-economico: la Svezia e la Germania dovevano venir riunite in un solo territorio doganale e iniziare una grande, sistematica opera di colonizzazione; per far ciò la Germania doveva fornire i mezzi alla svezia, ch’era povera di capitali, e servire contemporaneamente 'li mercato al rame svedese.3 Queste considerazioni puramente politiche ed economiche furono quelle che decisero in prima linea il geniale statista e condottiere che portava la corona di Svezia.4 In qual misura influissero sulle sue risoluzioni anche motivi puramente religiosi 5 'Putschen Kriege, Lipsia 1894) ammette senz’altro a p. 71: «non furono -■tanto motivi religiosi ». ]ett ' jF.' recensione di Ritter sulla grande edizione degli scritti e delle .°xenstjerna nei Gött. Gel. Anzeigen 1901, 76. J Wi Droysen II 666. ■ Bothe, Gustav Adolfs und seines Kanzlers wirtschaftspolitische ", . auJ Deutschland (Frankfurter Hist. Forschungen IV), Francoforte 1910. r- i giudizi di Lavisse (VI 2, 297) e Bär (Pommern im Dreissiq-Kriege, Stettin 1910, 83 s.). Däoy *a polemica di Wittich (Magdeburg I 500 s., II xiv s. contro ^Ex), che ammette solo motivi politici. L’intrecciarsi di entrambi i mo-