602 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo VII. gesuiti1 e di Colomba da Rieti.2 Un decreto del 27 gennaio 1631 regolò i discorsi nelle canonizzazioni;3 una Costituzione del 5 luglio 1634 dichiarò, rinnovando un decreto dell’inquisizione del 1625, che le beatificazioni e canonizzazioni erano un diritto esclusivo del pastore supremo della Chiesa. Pertanto rimaneva proibito d’ora in poi ogni culto di Santi senza permesso del pontefice, salvo per quelle persone il cui pubblico culto fosse allora in uso già da tempo immemorabile od almeno da cento anni col permesso dell’autorità ecclesiastica, oppure si fondasse sopra un decreto papale, sulla Congregazione dei Riti o sugli scrtti dei Padri e di uomini santi.4 Un decreto del 15 marzo 1642 proibì, secondo i canoni tridentini, raffigurazioni di Cristo e dei Santi che nella forma e nel vestito si allontanassero dal modo usato ab antico; inoltre vietò di collocare immagini profane od altrimenti non convenienti sulle facciate o negli atri delle chiese.5 Il papa aveva già imposto, mediante una costituzione dell’ll agosto 1628, di toglier via come sconvenienti le rappresentazioni assai in uso della SS. Trinità mediante un gruppo di tre teste.6 Urbano Vili esercitò sorveglianza anche sulla musica sacra. Più volte egli procedette contro composizioni mancanti della dignità ecclesiastica; proibì sotto pene severe quelle alteranti le parole della Sacra Scrittura, perchè voleva che la musica fosse seria, eccitante a pietà e non a pensieri mondani.7 Roma, ove si conservavano fedelmente le tradizioni del Pale-strina, il più potente dei musicisti cattolici d’ogni tempo, abbondava allora di grandi compositori. Al primo posto è Gregorio Allegri, nominato nel 1629 da Urbano Vili membro della cappella papale, una delle grandi celebrità della musica. Entrato nella cappella papale, egli spiccò ben alto il volo; compose varie messe, che trovarono l’approvazione di Uitoano Vili. Egli raggiunse i culmine della sua fama col suo Miserere a due cori, che per lungo tempo passò per una specie di meraviglia mondiale. Chi lo av e' a inteso cantare il Venerdì santo nella Cappella Sistina, non dinvii 1 Vedi * Avviso del 9 ottobre 1627, Urb. 1097, loe. cit. Cfr. - ' IX 230 s. . 2 Vedi * Avviso del 19 luglio 1628, Urb. 1098. loc. cit. Cfr. No\aE 217 s. 3 Vedi * Acta consist. loc. cit. Hall» 4 Vedi Bull. XIII 308 s„ XIV 436 s.; Freib. Kirchenlex. II2 !«■ " attuazione del decreto, vedi Hist. Jahrb. XII 64. F. Contelori scrisse. tatus et pr.axis de canonizat. Sanctorum, Lugduni 1634. 5 Vedi Bull. XV 170 s. , pliil-' 6 Vedi Zibbt nei Sitzungsber. der bohm. Gesellsch. der Wissensc hist. Kl. 1894. 7 Vedi * Nicoletti LII 7, p. 874, loc. cit.