988 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. Bernini. Chiese principali erano S. Maria in Via e S. Maria in Aquiro, presso il Collegio Capranica. All’estremità di questo quartiere si trovava S. Lorenzo in Lucina, computata allora nel Rion« di Campo Marzio. Paolo V aveva affidato, nell’interesse (li una cura migliore delle anime, questa, ch’era la più grande parrocchia di Roma e chiesa collegiata, ai cosidetti « Chierici regolari minori » di 8. Francesco Caracciolo, che vi svolgevano un’ottima opera pastorale. Sottostavano alla chiesa cinque parrocchie più piccole: « S. Nicola in Campo Marzio, S. Ivo alla Scrofa, S. Lucia della Tinta, La Madonna dell’Orso e S. Biagio di Monte Citorio Una importanza crescente, a somiglianza del Rione di Campo Marzio, era stata acquistata anche da quello di S. Eustachio, il che si spiega già colla sua situazione centrale. In mezzo ad esso era l’Università romana; non lungi da questa, vicino all’antichissima chiesa di >S. Salvatore in Thermis, il Palazzo Medici, l’abitazione cardinalizia di Leone X. All’età di questo papa risalivano anche i bei palazzi Lante e Cenci. Il Palazzo Medici (Madama) era stato fatto trasformare dal granduca di Toscana, Ferdinando II, ad opera dell’architetto fiorentino Paolo Marucelli.2 Luoghi di riunione per i Francesi e gli Spaglinoli abitanti in Roma erano le loro chiese nazionali di S. Luigi e S. Giacomo. L’ingresso principale alla chiesa nazionale degli Spaglinoli, si trovava allora non su Piazza Navona ma di fronte all’Università. Presso S. Luigi abitava l’amatore d’arte marchese Giustiniani, duca di Bassano, che nel suo palazzo aveva istituito non solo un’ampia biblioteca,3 ma anche una pregevole raccolta d’antichità, i cui pezzi migliori furono da lui portati a conoscenza di tutti per opera di Gioacchino von Sandrart in una splendida raccolta di stampe.4 Il Rione S. Eustachio offriva ancora un altro punto di attrazione per gli amici dell’arte, cioè la terza delle nuove chiese popolari, S. Andrea della Valle. Colà si potevano ora ammirare, oltre le splendide cappelle laterali dei Rucellai, Strozzi e Barberini, gii affreschi facienti epoca del Lanfranco e del Domenichino. La cappella dei Barberini passava per una delle più belle di Roma.5 I Teatini, ai quali apparteneva la chiesa, avevano iniziato altresì la nuova costruzione del convento adiacente. Nelle vicinanze abitavano tre scienziati di fama: il decano della Rota, Coccini, l’archeologo Cassiano del Pozzo e il viaggiatore in Oriente, Pietro della Valle. Cassiano del Pozzo 1 Vedi Totti 332-333. 2 Vedi 0. Pollar nella Kunstchronik X. S. IV (1912-13) 57 s. Cfr. Bar-racco, Il palazzo Madama, Roma 1904. 3 Vedi Totti 359. * La Galleria Giustiniani del marchese Giustiniani, Koma 1631. Cfr. 1 Akademie » di I. v. Sandrart, nuova ed. del Paltzer, Monaco 1925, 383. 5 Vedi Totti 372.