La nomina cardinalizia del 18 novembre 1638. 715 Dopoché Urbano Vili ebbe elevato il 6 ottobre 1627 la Chiesa di S. Carlo al Corso a titolo cardinalizio,1 fu pubblicato in un concistorio del 10 giugno 1630 un decreto della Congregazione delle cerimonie del 14 maggio 1630 sul rango politico ed il titolo dei cardinali preconizzati. Secondo questo, essi dovevano avere il loro posto immediatomente dopo i re, e solo ad essi, agli Elettori ecclesiastici ed al Gran Maestro dell’ordine di Malta doveva d’ora in poi spettare il titolo di Eminenza.2 Contro tale disposizione protestò il 15 giugno il duca di Savoia, che per le sue pretese su Cipro esigeva per sè rango reale.3 Le annose trattative colla Polonia per la nomina di un cardinale portarono il 20 dicembre 1632 al conferimento della porpora al vescovo di Cracovia, Giovanni Alberto, un figlio di re Sigismondo III. Questo ottimo prelato fu rapito purtroppo dalla morte già il 16 dicembre 1634.4 Nel 1630 morì un cardinale, uno nel 1631, due nel 1632, e il 3 ottobre 1633 un altro ancora.5 Divenne quindi necessaria una promozione: essa ebbe luogo il 28 novembre 1633. Innanzi tutto vennero pubblicati i due prelati tenuti « in petto » nel 1629, Ciriaco Bocci (dal 1628 al 1630 nunzio in Svizzera, poi nella stessa qualità a Vienna) e Cesare Monti dal 1630 nunzio a Madrid. Furono accolti inoltre nel Sacro Collegio sei altri prelati, cioè Alessandro Bichi, dall'autunno 1630 nunzio a Parigi, Francesco Maria Brancaccio, che come vescovo di Capaccio aveva difeso tenacemente i diritti della Chiesa contro il viceré di ifapoli ; Ulderico Carpegna, vescovo di Gubbio, il tesoriere Stefano Durazzo, il segretario delle congregazioni dell’inquisizione e dei Riti Agostino Oreggi, e il famigliare del cardinale Antonio Barberini juniore, Bene— 1 * Acta consist., Barò. 2986, Biblioteca Vaticana. Vedi ivi. Ofr. * Nicoletti II c. 20, p. 1675 s., Biblioteca Va ti ■ a 11 a ; Khbvenhulleb XI 1410; Anal. iwris pontif. 1855, p. 1921; Hm-schius I 357. Una * Oratio in Eminentiae titulum nel Barò. 1807, B i b 1 i o -e c a V aticana. Urbano VIII mostrò fin dal principio del suo pontificato, ch egli desiderava di vedere particolarmente onorati i cardinali; vedi * Avvito ' «6 settembre 1623, Urb. 1093, ivi. Al principio del novembre 1623 la congregazione dei Riti deliberava sopra una riforma dei titoli; il 6 novembre trapelò, d n,SSa avesse stabilito il titolo di « Eminentissimo » per i cardinali (* Avvisi 1 1 e 6 novembre 1623, loc. cit.); ma il 29 novembre * l’inviato estense annunciava: « Il titolo d’Eminentissimi che si doveva dichiarare per li sig. car-[t11, Pare che sia svanito » (Archivio di Stato di Modena), roano Vili, p6rò, non dismise il piano; cfr. la * Lettera di Lorenzo Belli 1635 nel Barò. 6443, Biblioteca Vaticana, t TI 3 ^IRI VII 293 s.; P. Brayda, Il titolo di Eminenza ai cardinali ed u°hi di Savoia (Tre documenti del 1030), Bene Vagienna 1922. Vedi Ciaconius IV 584. Vedi ivi 597 s.