442 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. in Germania, concentrò tutti i suoi pensieri e le sue cure sul modo eli ovviare a questo grande pericolo, e così facendo seguì le orme dei suoi antenati, i quali gli lasciarono questo glorioso titolo, perchè combatterono più per la religione che per il loro regno. Perciò egli ha posposto tutte le sue vertenze in Italia e nei Paesi Bassi, ha sovvenuto l’imperatore con abbondanti mezzi finanziari e ha dato l’ordine alle sue truppe nei Paesi Bussi di opporsi allo Svedese. Mentre ora egli apprestava tutta la potenza dei suoi regni per un soccorso ancora maggiore, considerò nello stesso tempo che le forze ovunque congiurate degli eretici potrebbero venir ricacciate solo colle armi di tutti i cattolici strette in un solo fascio. Perciò egli si è rivolto a Vostra Santità come padre universale, pregando insistentemente e umilmente che essa voglia non solo contribuire colle proprie forze in danaro, ma quel che più importa richiamare tutti i principi e popoli cattolici dinanzi al pericolo, ed ammonirli seriamente di difendere con tutte le forze nelle presenti angustie la causa della religione, e affinchè Vostra Santità s’addimostri oramai con apostolico zelo uno di quei papi, quali furono i vostri santi e celeberrimi antecessori. Poiché questi fecero risuonare la loro voce apostolica come una tromba, esortando tutta la cristianità a conchiudere quelle gloriose alleanze che dovevano difendere la fede e anche propagarla. Sua Maestà aveva il diritto di sperare che Vostra Santità, nella sua somma saggezza e pietà, si presterebbe a compiere un’azione così magniti» a. Siccome però i mali crescono giorno per giorno e Vostra Santità ancora esita... ». A queste parole il papa, che finora aveva ascoltato in silenzio, interruppe il cardinale con voce concitata e gli comandò di til' cere. Ma Borgia non volle darsi per inteso e tentò di leggere fino alla fine la protesta che suonava così: « Perciò Sua Maestà mi ha ordinato di esprimere in suo nome tutto ciò che venne ripetutamente detto a Vostra Santità dai venerandi signori, i cardinali spaglinoli, e da me in via privata anche in questa illustre assemblea, affinchè quanti dei Eeverendi Padri sono presenti, siano tutti innanzi a Dio e agli uomini testimoni che il re non si è sottratto nè col suo zelo, nè colla sua autorità, nè colla sua opera alla causa di Pi" e della fede. Nello stesso tempo mi ha ordinato di protestare con tutta la debita umiltà e rispetto, nel senso che ogni danno che eventualmente ne dovesse venire alla religione cattolica non doM-1 attribuirsi a lui stesso, Re piissimo e obbedientissimo, ma a ^ c'1'" Santità ». Il papa impedì la lettura di questa chiusa, imponendo di " silenzio al cardinale e rivolgendogli la domanda in quale qua !j; «gli parlasse, se come cardinale o ambasciatore di Filippp ’ Alla riposta: « Come cardinale »; il papa replicò: « I cardinali '>|j hanno nessun diritto, senza avercene chiesto preventivamente