Sforzi dei papi del secolo xvi per la riforma dell’elezione del pontefice. 85 c ezione di Maria.1 Il papa però non lasciò alcun dubbio che anch’egli si tratteneva dal farlo per le stesse ragioni che avevano trattenuto Paolo Y.2 Le opinioni dei teologi in tal materia erano tuttora molto divise; i Domenicani persistevano nella loro vecchia opposizione, mentre i Gesuiti e i Francescani erano del parere contrario. Gregorio XV fece riesaminare la cosa dall’inquisizione romana. Ve venne fuori un decreto del 24 maggio 1622 che estendeva anche a scritti e discorsi di natura privata il divieto di Paolo V di affermare nelle lezioni o nelle prediche che Maria fu concepita nel peccato originale;3 il 28 luglio 1622 permise tuttavia ai Domenicani di esporre fra loro l’opinione dell’Ordine, ma non in presenza di terzi.4 Il provvedimento più importante per la vita interna della Chiesa fu quello riguardante l’elezione del pontefice. Non erano mancati nei conclavi del secolo xvx gl’inconvenienti, ma ad onore dei papi, bisogna aggiungere ch’essi furono instancabili nell’escogitare misure per porvi rimedio. Sul principio del secolo, agl’intrighi avvenuti nell’elezione di Alessandro VI, papa Giulio II aveva reagito colla sua severa bolla diretta contro le macchinazioni simoniache.5 1 due papi che sortirono 6 dai conclavi più lunghi e più tempestosi del secolo, Giulio III e Paolo IV, furono appunto quelli che con un nuovo regolamento elettorale si volsero contro quella procedura irregolare, a cui in parte dovevano essi stessi il triregno.7 È vero ehe Giulio III fu impedito dalla morte di pubblicare la sua bolla, ma la tendenza alla riforma continuò la sua strada. Paolo IV condanna energicamente gl’intrighi elettorali svoltisi ancora mentre il papa è in vita,8 Pio IV affronta il male nella radice, cercando cioè di limitare l’influenza dei principi civili. Pio V lavora nello stesso senso di Paolo IV con ammonimento a viva voce, e ponendo ogni sua cura nel rinnovare, secondo lo spirito religioso, il collegio elettorale.9 1 Cfr. L. Waddingus, npcafìr.a s. legntio Philippi III et IV ad Paulum V fi Gregorium 1F de definìenda controversia Immacul. conceptionis B. Virginis Marine, Lavami 1624. 2 Vedi il * Breve a « Margaretae a Cruce sanctimoniàli regis catliolici amitae ». in data 1621 luglio 12, Arm. XLV 22, Archivio segreto pontificio. s Bull. XII 688 s. Cfr. il * Breve a Filippo IV, in data 1622 giugno 4. Ann. XLV 24, ed ibid. il * Breve alla città di Siviglia, in data 1622, novembre 3, Archivio segreto pontificio. 4 Bull. XII 717 s. 5 Cfr. la presente opera, voi. III, 701. 6 Ivi voi. VI 4 ss., voi. VII 14 ss. 7 Ivi voi. VI 111 s„ voi. VII 317 s. 8 Ivi voi. VI 453. 9 Ivi voi. Vili 106 ss. Un monito simile di Gregorio XIII, del 26 giugno 1573 in Santori, Diario XXIV 156 s.