Nuovo inasprimento della persecuzione dei cattolici in Inghilterra. 817 l'oratore parlamentare più eminente, Giovanni Eliot. Egli disse di non poter credere, che la grazia fosse provenuta dal re; occorreva indagare, chi ne avesse la responsabilità. L’Attorney-General si sforzò di evitare questa inchiesta, non senza che le sue giustificazioni suscitassero aspre controrepliche; ma alla fine si acquietarono con la decisione di presentare una petizione al re.1 Il 7 agosto ebbe luogo una consultazione a corte sul modo di sfuggire alle difficoltà incombenti; prendendo lo spunto da un paio di asserzioni cadute in colloquio privato nelle trattative a Parigi, si fu d’accordo sulla sca ppatoia, che le promesse del contratto di matrimonio non erano state prese sul serio dalle due parti, ma solo combinate per illudere il papa.2 Da questo momento Carlo I osò per la prima volta dire ciò in pubblico, sebbene il re avesse confermato il contratto due mesi dopo le nozze, allorché non esisteva più nessun motivo per ingannare il pontefice.3 L’8 agosto il Buckingham comparve alla (’amera dei Comuni, ed annunziò, che tutte le richieste religiose erano concesse; se a loro importava qualcosa l’esecuzione delle leggi contro i cattolici, il loro desiderio sarebbe stato adempito.4 Il vescovo di Mende, quale elemosiniere della regina, ed il Bérulle fecero rimostranze al Buckingham, senza successo. Il duca cercò di calmarli coll’assicurazione, che le leggi contro i cattolici sarebbero state applicate con mitezza; l’apparenza del rigore essere necessaria per dare al popolo una soddisfazione.5 Furono emanati pertanto adesso precetti di sorvegliare rigorosamente l’applicazione delle leggi anticattoliche; fu stabilita una commissione per infliggere le multe e destinarle alla guerra; ai genitori e tutori venne fatto obbligo di ritirare i figli affidati alle cure dai seminari transmarini, fu imposto a tutti i sacerdoti di lasciare il paese entro un termine stabilito, e ai ricusanti di consegnare le anni e non allontanarsi più di cinque miglia dalla loro residenza. Le corti giudiziarie vescovili vennero parimenti messe in moto contro i cattolici.6 Il re di Francia protestò, ma Carlo I si scusò dicendo, che il contratto matrimoniale non era stato inteso sul 1 Gardiner V 397-399. 2 Ivi 417. 3 Lingard IX 266 n. Anche il Gardiner (V 418) dice: « For impartial Judges it is enough to condemn so monstrous a proposition, that it was now "!ar,l of for the first time, and that Charles had already acknowledged by his étions, when his wife was on her way to England, that he considered his "'Sagement to her brother as a reality ». 4 Gardiner V 419. 5 Ivi 422. , '' Lingard IX 247. Il 14 agosto 1625 il Consiglio di Stato segreto con-Jn‘° il proclama sull’espulsione dei sacerdoti (Gardiner VI 3), il 5 ottobre