Progetto per la restaurazione cattolica in Boemia. 209 imi" la capacità di acquisto ed altri diritti delle persone eccle--ia.'tiche o comunque della religione cattolica in genere. Final -meii si dovrebbero aprire due seminari, uno per la nobiltà per la borghesia, biella scelta del loro stato si dovrebbe ld-;ri loro piena libertà. Siccome molti nobili e molte famiglie ■listi: ie sono assai decadute, si può sperare che molte di esse in ij ti seminari coglieranno l’occasione di ritornare alla Chiesa • ,itt ica e poi quindi potranno rendere utili servigi allo Stato in diversi uffici. La dotazione dei seminari si può ricavare dai beni inni: iti. Inoltre Martinitz e Slavata per mezzo di Laniormaini ■ hir I no al papa una particolare sovvenzione per l’educazione di chicli' i per la Boemia, la Moravia, la Slesia e la Lusazia. Voglia inoli il papa esortare l’imperatore a dotare presto i seminali e ,i p rudere in mano la restaurazione cattolica. Siccome in fatti i cali dici ripongono le maggiori speranze nello zelo dell’imperatore, *■ gli eretici, nella coscienza dei loro gravi torti, tremano non solo l'er li. loro proprietà ma anche per la loro vita, i citati signori -uno ilei l’opinione che non si debba procedere lentamente nè differire l i osa, affinchè i cattolici non siano delusi e gli eretici riprendine poco a poco coraggio, e così si renda difficile la restaura-ruziot. della fede cattolica. 1 ne Laniormaini alla Propaganda, molti altri sottoposero al-I impi latore delle proposte per rinvigorire la religione cattolica in Boemia. Così nel memoriale di un gesuita anonimo, che però !-"ii iunge nulla di nuovo ai consigli di Laniormaini.1 Tuttavia '■'li 1 comanda espressamente l’erezione di nuovi vescovadi in Boemia e l’aumento di collegi di gesuiti: gli abati siano tenuti a 'l®re ima coltura ai loro monaci. Molto diffusamente espone i suoi ¡"istillati una riunione di teologi convocata per il 2 agosto presso I arcivescovo: essi chiedono che in avvenire sia permessa solo 1:1 ri‘ligione cattolica e che i posti più influenti vengano assegnati •' ' iittolici. Il calice per i laici va abolito.2 L'arcivescovo di Praga, Lohelius, dopo la battaglia del Monte ’inno avrebbe desiderato che Ferdinando II avesse sfruttato Mll|ito l'impressione della vittoria e battuto il ferro fino che era '•‘l'io.3 ,\ia i consiglieri imperiali erano di diverso parere. Essi J"‘nsavano che prima che la Boemia non fosse del tutto tranquil-■l,it •' ' nemici dell’imperatore non fossero del tutto debellati, nulla ji 'lovcsse fare per il ristabilimento della situazione religiosa.4 lndicarono però le misure che si sarebbero dovute applicare ... Kròss, Geschichte II 1, 152 ss., e Hist. Jahrb. XXXIV (1913) 1 ss., ss. j Kròss II i, 158 ss. vi 151 ss., cfr. 149; Gindely, Qegenreformation 94. Parafa, Comment. 107. • *«or. Storia dei Papi, XIII. 14