1046 Appendice. rini, per mezzo del suo bibliotecario Carlo Moroni, gli abbia messo a disposizione tutto il materiale necessario dell’archivio di famiglia e della sua famosa biblioteca facendogli inoltre molte comunicazioni orali. Gli inculcò di più che dovrebbe semplicemente f.are da storico senza adulazione ed esagerazione rettorica, curandosi più dei fatti che non delle parole.1 11 Nicoletti attese al suo conipito con grandissima diligenza. Con giusto orgoglio poteva egili dire, verso la fine del suo lavoro, che egli si era servito delle persone maggiormente degne di fede, e delle fonti più 'autentiche, dei Brevi, degili atti concistoriali, dei diarii, delle lettere dei principi e nunzi. (IX 3). Il materiale che gli affluiva era talmente ab- più sincere per si grande argomento Imi furono somministrate iper mezzo del sigi' canco Moroni suo bibliotecario, non meno dagli archivi! e dalla famosa liibrenia della" sua eocma casa, ove giacevano quasi in profonda oblivione, che dalla voce viva dell’Emza Vostra, stimata come oracolo di verità. Ma giacché V. Em. per divina disposinone ha cambiato ili tempo coll’eter-nità et è stata tolta al mondo per arricbir l’anima sua ‘di un regno più stabile, ho giudicato di dedicare questi volumi (benché l’opera non sia per ancora compita) alla sua gloriosa memoria, acciocché facciano ritorno colà, d’onde trassero la nobii materia, alla quale dalla mia penna è stata data una imperfetta forma. E sarà appunto a guisa dei fiumi, li quali havendo havuta la loro scaturigine dal mare, toman dapoi al mare istesso, ut iterurn fluant; cioè a dire se in alcun tempo si divulgheranno, mentre havranno in fronte lo splendore di V. Em., il quale può dar chiarezza alle cose oscure e diffettuose, acquisteranno riputatione e pregio a se Stessi e maggior veneratione al nome et alle attionl di Papa Urbano. Nè dovrà parer inusitato ch’io dedichi quest’opera alla mem. di 'V. Eni., poiché mi vaglio di due nobili esempli : l’uno deH’eriiditissimo Padre Pietro Passini della Comp. di Gesù, ili quale in questi ultimi tempi nel dare alla luce l’opera di Giorgio Pachimero dia lui tradotta dal greco al latino, introduce quel famoso istorico come risorto al montì«, il quale dedica la viltà dell’ómperatore Michele Paleologo alila santa memr di Papa Urbano Vili ; l’altro è di V. J3m. istessa nel traidatare dall'idioma greco al Toscano la vita di Mane’Aurelio Antonino imperatore che deddcolla alla rationale et immortale anima di se mede sima, quasi ohe V. E. essendo in grado segnalato arrichita di tutte le virtù Christiane, non isdegnò di proporre aliPanimo suo anldhe le virtù inorali di un principe gentile per imitarle. Aggiugnasi a ciò l'essere sitato V. Em. il più congiunto di sangue a Papa Urbano e il ministro principalissimo del suo Pontificato; «inde si come furono comuni gli affari, con la subordina zi one però che il braccio destro riceve tutto il suo potere dal capo, così ciò «he si dice delia grand’anima di Urbano, ridonda in gloria ancora di V. Em. Finalmente se nell'aspetto e visione d’iddio come in lucidissimo specchio si vedono anche le cose di quaggiù, spero che V. Em. rimirerà queste mie fatiche con quella benignità, con la quale rimirò sempre lei cose mie, e tanto più che contenendo queste, oltre la vita di Papa Urbano, gl’interessi e la riputatione della Sede Apostolica, di cui V. Em. oltre ogni credere fu sempre zelantissimi', m’impetrerà dia Dio la sanità, se sarà (per sua gloria, e che mi si somministrino gli altri aiuti per dar compimento all’opera, e che dopo questa fragri vita possa riveder Vostra Em. gloriosa incielo, sicome per le sue virtù è stata ammirata in terra. 1 Vedi il passo in Ranke III 163*.