932 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo XII. nel 1630 divise l’amministrazione della Biblioteca da quella del-l’Archivio.1 Nella scelta del Contelori papa Barberini fu veramente felice. Il Contelori aveva già una formazione precedente per l’ordinamento da lui curato delle biblioteche Coccini e Barberini; inoltre possedeva un’assiduità ferrea e buona intelligenza della storia. È stato lui principalmente a tenere alti dopo la morte del Baronio gli studi archivistici in Roma.2 Dopoché il cardinale Barberini fu destinato a bibliotecario della Vaticana, egli fece una relazione di gran valore su questa biblioteca e sull’archivio adiacente.3 Sebbene egli ricoprisse l’ufficio spinoso di commissario della Camera apostolica, e dovesse come tale sorvegliare le entrate e le spese, pure trovò tempo per importanti ricerche archivistiche. Ebbero origine, così, ampi lavori storici, che ancora oggi possono essere consultati con frutto. Sono da menzionare in prima linea le due ampie raccolte di fonti per la storia dello Stato della Chiesa, a cui seguì una raccolta del materiale per la guerra di Parma sotto Giulio III. Prende quattro volumi la raccolta del Contelori delle Bolle e dei Brevi dei papi da Leone I a Giulio III. Questo dotto zelante dedicò studi lunghi ed estesi alla storia e ai diritti dei prefetti della città; ne risultò un’opera comparsa nel 1631, che fece molto rumore. Aneli3 la questione circa la riconciliazione di Alessandro III con Federico Barbarossa, che fu il centro della lotta con Venezia, fu trattata dal Contelori ugualmente a fondo in un’opera stampata nel 1630.4 Fu anche assai meritorio il catalogo avviato dal Contelori dei volumi esistenti di suppliche da Martino A al tempo suo.5 Le ricerche del Contelori sarebbero state inattuabili, se Urbano Vili non avesse provveduto al trasporto degli importantissimi relativi materiali nell’Archivio segreto pontifìcio. EgU fece trasportare in questo i registri, prima conservati presso i segretari apostolici, delle Bolle emesse « per viam secretam » dal tempo di Sisto IV fino a Pio V, e dalla « Segretaria de’ Brevi » i registri e le minute dei Brevi da Alessandro VI fino al 1567, oltre parecchi volumi inviati da Avignone.8 Comandò anche di portarvi dalla biblioteca i diari di Giovanni Bureardo e di Paride de Grassis, come pure gli atti originali del Concilio di Trento.7 Non contento 1 Cfr. Beltrani, loc. cit. 190 s. 2 Cfr. Beltrani, loc. cit. 168. Sulla biblioteca personale del Contelorii vedi Tutti 234. 3 Pubblicata dal Vat. 7763 presso Beltrani, loc. cit. 191 s. 4 Vedi le comunicazioni particolareggiate in Beltrani, loc. cit. II 201 ss., 263 s., Ili 5 s. Cfr. sopra p. 731. 6 Vedi Ehrle nello Hist. Jahrbuch XV 252. 6 Cfr. Marini 37; Beltrani, loc. cit. II 208; Studi e docum. Vili 1<5' 7 Vedi Beltrani, loc. cit. II 208. Cfr. Sickel nei Sitzungsber. der Akad., Hist. Kl. CXXXIII (1895) 95 s.