358 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo III. tuendoli con cattolici, senza aspettare a trattarne nella Dieta convocata per la conclusione della pace.1 Da Boma vennero esortazioni per singole iniziative di restaurazione, ma non si prese atteggiamento per una misura di carattere generale. L’8 gennaio 1628, Urbano Vili esortò l’imperatore ad aiutare il conte palatino Wolfango Guglielmo nell’opera di restaurazione da lui intrapresa,2 il 22 dello stesso mese in appoggio del capitolo di Strasburgo che esigeva la restituzione dei beni ecclesiastici sottrattigli dal magistrato protestante.3 Di tali esortazioni però non c’era bisogno, perchè appunto in quel periodo la cancelleria emanò dei decreti di restituzione in numero superiore a qualsiasi altro tempo.4 Ma tutti questi erano provvedimenti singoli. Maggiore importanza ebbe il fatto che ora il Wallenstein si dichiarò fautore di lina misura generale. Secondo la relazione del Carafa del 9 febbraio 1628, 1 * « Diedi a V. S. 111.ma alcune settimane sono relazione dello stato de' vescovati occupati dagli eretici nella Germania settentrionale, e le soggiunsi quello che parve opportuno per ricuperargli. Ora mi occorre d’aggiungere a V. S. 111.ma che adesso che l’armi cattoliche sono vittoriose dentro e fuori dell’impero e si sono impadronite di detti vescovati, è tempo opportunissimo di stringere la pratica sopra di queste, perchè sotto giustissimo titolo di ribel-ione si potrebbero proscrivere, e privare que’ vescovi e canonici eretici c’iianno seguitato il partito nemico, e si potrebbe sostituire de’ cattolici in luogo loro, senza aspettare in modo alcuno a trattar di questo principale interesse fino alla Dieta, che presentemente s’attende uell’Impero, perchè dovendosi trattar 111 lessa della pace universale e conseguentemente del perdono universale di quelli c’hanno fatto atti di ostilità contro l’impero, cesserà il titolo di ribellione, il quale ora non potria meglio militare di quel che fa in profitto della nostra santa religione, a cui fuor di questa congiuntura gioverà poco il pretesto della feh’ per la permissione in Germania della Confessione Augustana. Il tutto suggenst o a V. S. 111.ma per mio debbito, e le faccio umilissima riverenza. Di Liegi a 14 Gennaro 1628. Di V. S. III.ma e R.ma umilissimo ed obblig.mo serv ° Pier Luigi vescovo di Tricarico Nunziat. di Colonia 10, Archivio segreto pontificio. Su la dimora di P. L. Carafa a Liegi (1626-1634) vedi Rev. d’hist. eccles. VII 2 * Epist. V, Archivio segreto pontificio, Urbano ringrazia il principe elettore Massimiliano per il suo aiuto nella restaura*'0 cattolica di Neuburg. Archivio di Stato in Monaco. a Vedi * Epist. V, loc. cit. (e 1 In Carafa, Decreta a pag. 23 s., 34 s., 42, 44 s., 46, 47, sono regi» ra^ le seguenti decisioni della cancelleria imperiale in favore della restaura/.1 ■ cattolica: 1627, dicembre 22: sui reclami dei fratelli minori del conte pala i Wolfango Guglielmo, contro questo; 1628, gennaio 10: al vescovo ^■’Au^u®‘1. febbraio 4: contro Dortmund; 21: al conte di Nassau-Siegen; 25; Stras u marzo 2: per Treviri contro Zweibriicken circa il convento di Hornbac la chiesa di S. Patroclo in Soest; aprile 7: per Sponheim; 14: per Rees e ^ denbroich; 24: patente ai conti palatini Augusto e Giovanni Federico. ‘ ^ gio 29: al Gran Maestro dei Teutonici. Cfr. Carafa, Germania sacra 39 quale nota: « Fuere liaec praenuntia futuri decreti generalis ».