Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 1061. 1061 Chiesa, che pei- da sua posizione geografica aveva fortemente Ida temere l'ingrandimento della potenza spagnuola in Italia. Per dare una giusta interpretazione alle parole di Urbano non bisogna astrarre dalla considerazione del momento in cui vennero pronunciate; l’allusione del Papa ad un principe straniero che potesse aver ” in mira di fabbricare la sua monarchia sopra le ruine degli alltri ” non poteva riferirsi che alla Spagna, dato che la Francia, impegnata alla Kocclielle, notoriamente, per allora, favoriva gli accordi diretti tra Cario Emanuele e il Nevers; inoltre bisogna tener conto del fatto che nel febbraio del 1628 si riteneva ancora che ila prima spinta alla guerra provenisse esclusivamente dal duca di Savoia, e si aspettava, ma non si conosceva con «ertezza l’esistenza di un accoido segreto tra lui e la Spagna ” ». Credo che il Quazza giudicasse da un punto di vista troppo stretto, mettendo in rilievo piuttosto Urbano Vili come sovrano dello Stato pontificio e 'dimenticando troppo che in quei tempi anche l’ind'pendenza della S. Sede era connessa intimamente con quella sovranità, ma egli ha perfettamente l'agione nel dire che quella frase « libertà d’Italia » usata dal Papa e da alltri contemporanei, non si deve comprendere in un senso anacronistico. Quelle parole volevano soltanto esprimere a il desiderio d’ogni singolo stato d’essere immune da pericoli immediati, di non essere soffocato da potenti vicini ». Così anche le intese Urbano Vili e perciò egli s’oppose al crescere della potenza spagnuola nell’Italia e volle servirsi della Francia come contrappeso senza però cambiare una dipendenza dalla Spagna con una preponderanza, francese (li 359-362). Voleva rimanere indipendente per ristabilire la pace come padre comune della cristianità e per restaurare l’unità del mondo cattolico assolutamente necessaria contro il protestantesimo e anche cojitro i Turchi. E queste sue intenzioni furono contrariate dalla politica macchiavellistica del Eichelieu la quale opponendosi alla politica sovranazionale cattolica seguiva soltanto delle mète nazionali.