11)8 zona del suo meglio. Iogetto il cappello di paglia in sull’aia, e sfolgoro l'abito e la camiciuola delle domeniche, eh’è una magnificenza a vedermi. E’mi parrebbe a fare altrimenti d’essere indegno di scalpitare fra queste moli superbe, e di far onta ed ingiuria a tanta cittadina civiltà e gentilezza. Ma io son forse nell’errore ed a-vrei meglio fatto a lasciare a casa la camiciuola e a portar meco invece il cappello di paglia, poiché or veggo che queste usanze delle campagne si sono così diffuse in città ch’io temo d’esser più rozzo e salvatico così assettatuzzo come io sono, che se fossi venuto a Venezia in farsetto. Oh! di grazia rischiari i miei dubbi, ed anche mi dica, s’è ora gentile cittadino costume quello ch’io veggo tra certe persone, le quali stanno su pe’caffè in così dolce riposo delle lor membra, co’piè all’aria o sopra a’sedili, che più comodamente non si giace a letto. Certo non è nuovo ed è soprattutto comodo costume; lina bella imitazione dell’aurea libertà delle nostre campagne; solo e’mi par cosa nuova a vederla qui in piazza a san Marco, in presenza di donne gentili, le quali hanno spesso in tal modo a succedere con le leggiadre lor vesti dove furono poco prima tacchi e calcagni. Un tempo quando sul saltero imparaVasi: