Carafa nunzio in Boemia. 215 in Sassonia non era tollerato in nessun posto il culto cattolico?1 La conseguenza di queste rimostranze di Carafa fu che Ferdinando II ordinò finalmente il 24 ottobre 1622 al luogotenente della Boemia di intimare l’espulsione dei predicatori luterani, incominciando con quelli di Praga, e di chiudere le due chiese colà erette in forza della lettera di maestà. Lo stesso editto di espulsione doveva poi seguire in tutte le altre città del regno. L’intervento del principe di Sassonia per gli esiliati non potè più modificare iniello che era avvenuto, e Carafa era pronto a parare ogni nuova mossa. Anche i tentativi di alcuni principi dell’impero, fra i quali si trovarono perfino dei cattolici angustiati, per indurre l’imperatore alla dieta di Eatisbona a mutare atteggiamento naufragarono. Ferdinando dichiarò che per quanto riguardava la riforma in Boemia la questione non era di competenza della Dieta dell'impero; ogni principe, elettore o meno aveva nei suoi paesi ereditari diritto di riforma; non si doveva dunque sospettare la fedeltà dell’imperatore alla parola data, poiché egli aveva assi-i tirato ripetutamente, e assicurava di nuovo di aver mantenuto nell’impero tutti gli articoli della pace religiosa, e di non voler ledere diritti di alcuno.2 Fra le misure che su iniziativa del Carafa vennero prese per la ricostituzione della religione cattolica in Boemia, la più impor-1 ante era l’abolizione dell’uso della lingua del paese nella liturgia *' la proibizione del calice ai laici (comunione sotto le due specie), '■he Pio IV aveva concesso per la Boemia a certe condizioni 1 lie non erano però state mantenute. Carafa fece levare i calici l"»sti sopra le chiese come simbolo dell’eresia ussitica, specialmente !i irran calice che si trovava sopra l’entrata della chiesa di Teyn a Praga.3 Per opera sua l’imperatore fece anche cancellare dal ca-•ndario l’anniversario della morte di Huss celebrato come un 'anto: così il 6 luglio 1622 tutte le chiese di Praga rimasero chiuse.4 *n Moravia, ove Carafa intervenne pure con molta energia 5, si procedette nello stesso modo che in Boemia; qui si incominciò ' "n I mpulsione degli anabattisti, a cui seguì il bando da Iglau "i Bùnistri luterani. Neanche qui non s’incontrò un’opposizione ‘ "rgiea dei protestanti.6 1 Vedi Carafa, Belatione 242 s.; cfr. Carafa, Gomment. 160. ' \edi il Ragguaglio di Carafa presso Kollmann I 351 s. Cfr. Gindely 550 s-, 556 s.; RlTTER III 183. ' f‘di Jìdatio Boliemica del Carafa in Kollmann I 124 s., 127 s.; Bela-"• ed. Müller 250 s. Cfr. Gindet.y, Gegenreformation 93 s., 107, 197. Vedi ‘ “fi 'jCHMIDL III 316 s., 323. \edi Belatio Bohemica loc. cit. 132 s.; Belatione, ed. Müller 251 s. ^ J edi Kollmann I 85, 87 s., 181, 246 s. 1 risultati (6000) furono grandi, vedi Kollmann I 332. Cfr. Gindely '*'>4-566.