Le ricche prebende di cui era investito Richelieu. 549 duraturi;1 ma più fatale ancora doveva essere un altro motivo. Un uomo, che senza vera vocazione, era entrato nello stato ecclesiastico per motivi esteriori,2 e che partecipava egli stesso alla caccia dei posti e delle ricchezze, che si rimproverava al clero e alla nobiltà francese, e si dava alla ricerca dei più ricchi benefici e delle prebende più redditizie, non era davvero adatto a fare il riformatore.3 Il più grande ostacolo però per il movimento di riforma cattolica era costituito dal gallicanismo politico propugnato 1 Gir. Avenel, Richelieu III 229. Vedi ivi 350, anche intorno alle riforme claustrali di Richelieu, sulle quali egli stesso non si faceva illusioni. "• Vedi Mommsen, Richelieu 57, 290. 3 L’ampio lavoro fondato su estese ricerche d’archivio del benedettino Denis, Le card. Richelieu et la riforme des monastères binédictins, Parigi 1913, tenta ili giustificare Richelieu dall’accusa elevata anche da molti benedettini, che il cardinale sia stato senza scrupoli nella scelta dei mezzi ed avido di prebende. Contro questa esposizione unilaterale (vedi sopra p. 521 n. 1) Platzìioff nell’Hist. Zeitschr. CXII, 631, osserva a ragione essere molto dubbio che questa prova gli *ia riuscita completamente. « È certo che le tendenze riformistiche di Richelieu 'le ri vano in ultimo non da motivi egoistici, ma dal riconosciuto vantaggio dello Stato e della Chiesa;... ma ciò facendo non dimenticò del tutto la propria persona, chè volle essere egli stesso alla testa della progettata unione. E la colpa per il naufragio della sua impresa non risale esclusivamente, come vuole Denis, alle mene dei suoi avversari e all’opposizione della Curia, ma in parte al cardinale stesso. Lo stesso uomo che procedeva così duramente contro gli abusi dei chiostri riuniva nelle sue mani sempre più prebende ed abazie. Questa contradizione fra teoria e pratica doveva nuocere per forza alla sua «pera ». Denis a p. 465 s. dà la seguente tabella delle « Abbayes de Monseigneur !'■ Cardinal »(Biblioteca Nazionale, Recueìl Canai 66, ine. Riserve r 22, f. 187): L’abbaye de Redon ........................8100 livres » St.-Pierre au Mont..............12608 » » Ham..........................10750 » » St.-Riquier....................10000 » » Notre Dame de la Vaulleroy . . 17395 » » St .-Lucien de Beau vais..........25000 » » la Chaise-Dieu..................4000 » » Marmoustier ..................9400 » » Signy..........................15000 » » St.-Maixant....................10800 » » St.-Arnoul de Mets ............6000 » » St.-Benoist....................18000 » St.-Martin des Champs......................36050 » Le prieuré de Coussay......................2150 » L’abbaye de Cluny ........................29400 » » Cîteau ........................22000 » » Prémonstré....................8000 » La pension à prendre sur les cinq abbayes de la Congrégation de Chezal-Benoist..........30000 » Totale 274653 livres