I cattolici del Maryland: Cecilio Calvert. 861 Tutti i privilegi e le libertà del regno d’Inghilterra dovevano valere nuche per il Maryland, cosicché rimanevano escluse là le leggi penali inglesi contro i cattolici. Per i cattolici del Maryland la morte del Baltimore fu una sventura grave. Il figlio ed erede suo, Ceoilio Calvert, secondo Lord Baltimore, era tornato bensì esteriormente insieme col padre alla Chiesa antica, ma nell’intimo si manteneva passabilmente lontano dalla concezione cattolica.1 Già per la traversata alla nuova colonia egli proibì ogni pratica pubblica della religione cattolica, sebbene degli emigranti soltanto i domestici e il basso popolo fossero protestanti, mentre le classi elevate erano cattoliche.2 Anche nella sua influenza sullo sviluppo ulteriore del Maryland egli si mostrò un carattere poco nobile, uno che dalla sua colònia cercava solo di ricavare il più possibile con mezzi legali e illegali. 11 secondogenito di Lord Baltimore seniore, Leonardo Calvert, il governatore del Maryland, si considerava come uno strumento di suo fratello maggiore e lasciava a questo la responsabilità por l’esecuzione delle istruzioni da Londra. Cecilio dimorò stabilmente a Londra, i suoi piani e le sue mire per la colonia ebbero a rappresentante dal 1637 in poi nel Maryland Giovanni Lewger, già predicante protestante, poi cattolico, ma tutto imbevuto di spirito cesaropapistico.3 In sua mano stava la legislazione per la nuova colonia. Un primo disegno di legge, dello stesso Baltimore, venne rigettato in Maryland dall’assemblea dei proprietari allodiali nel 1638;4 un secondo, redatto dal Lewger, ebbe successo migliore: i 43 articoli, di cui era composto, vennero letti ed approvati in sole dieci mezze giornate fra il 12 e il 24 marzo 1638,6 sebbene al Lord-proprietario della colonia vi fossero conferiti i diritti più esorbitanti di fronte ai coloni. Tutto il possesso temerò, che gl’immigrati dall’Inghilterra avevano già fatto legalmente proprio, veniva dichiarato quale proprietà del Baltimore, che egli aveva dato semplicemente in feudo ai proprietari allodiali;“ l’autorità penale dei rappresentanti del Lord-proprietario era così poco limitata legalmente da equivalere ad un arbitrio completo.7 Un terzo progetto per una legislazione, di cui solo alcuni frammenti ottennero vigore effettivo, non era punto migliore.8 Le leggi fon ciò, secondo la terminologia di quel tempo, non si fa alcuna allusione alla comunione ecclesiastica protestante od anglicana. Ivi 237-239. 1 Hughes II 671-675. 8 Ivi I 260, 332 s. 8 Ivi 350 ss. 1 Ivi 380 ss. 5 Ivi 388 ss. 6 Ivi 398. 7 Ivi 402. 8 Ivi 427 ss., 449 ss.