1050 Appendice. 11 Gregorovius attinge da fonti ancor meno attendibili mettendo dia parte quelle di primissimo valore offerte dal Nicoletti. L’ha dintostrato il Pieper nei suoi Beitràgen sur Geschichte dr.s- Dreissigjdhrigen Kriegcs (Ifist.-polii. Bldtter, XOIV, 471-402). Egli ci dimostra con una fila di esempi convincenti come il Gregorovius abbia fatto « un quadro del tutto svisato» della politica d’TJ.rhano cosicché ci vuole di essa «una storia del tutto nuova basata su fonti autentiche». Ormai, dopo quegli esempi addotti dal Pieper, uno storico critico non farà più caso dei rapporti degli agenti del duca di Modena ispirati da interessi e passioni, avuti per lo più di seconda o terza mano, come nemmeno terrà conto di Teodoro Ameyid'en, testimone senza valore.1 Del tutto sviato da queste fonti malsicure, che egli segue con preferenza, il Gregorovius si abbandona sempre a congetture «le quali dimostrano la sua ignoranza delle cose cattoliche come pure una interpretazione al sommo malevola dei rapporti addotti ». Agli esempi che ne da il Pibpbr, I’Ehses lini aggiunto un altro molto convincente sul contegno d’Urbano YIII alla morte di Gustavo Adolfo. Con tutto ciò si trovano anch’oggi molti storici ]>er i quali il Gregorovius e il Ranke sono delle .autorità competenti nel giudizio sull’atteggianiento tenuto da Urbano YIII durante la Guerra idei Trent’anni. La nazionalità non c’entra, li seguono ciecamente scrittori tedeschi2 e francesi di valore. 3 L’unico italiano che s’oppose, PAdemollo nella Rassegna settimanale, 1870, n. 104 (21 dicembre). p. 270 s., non fu udito. Il giudizio del Danese Bilds in Dagens Nyhetter 1023 febbraio 18, il quale chiama il lavoro del Gregorovius privo di critica e fantastico, fu noto soltanto a ]>oclii dotti. Perciò ci sembra opportuno di richiamar l’attenzione di nuovo su le critiche del Pieper e clell’Elises e di farvi alenine ¡aggiunte. 1 Vedi Piipste UT 157* s. L’oper« ¡cMlo Schnitzer: Zur Politik des Heiligen Stuhles etc., molto pregevole del resto, ha una mancanza sensibile. L’autore, non ostante i suoi ripetuti soggiorni a Roma, occupato nello studio dei documenti sulla pace dii Vestfalia non potè studiare le fonti di primo ordllne dei tempi anteriori. L’unica sua citazione d’un documento romano (250) fu presa