40 Gregorio XV. 1621-1623. Capitolo I. 11 Ludovisi venne a Roma alla fine del 1618 ed ebbe il cappello rosso nel concistoro del 20 novembre e il 3 dicembre il titolo di S. Maria in Traspontina.1 Il cardinale rimase in Roma fino alla fine del 1619. Qui s’era talmente diffusa la credenza ch’egli sarebbe il successore di Paolo Y che l’ambasciatore di Venezia si prodigava per entrare nelle sue grazie.2 Il Cardinal Ludovisi passò il resto del pontificato di Paolo V nella sua città natale di Bologna, ove, come arcivescovo, lavorò nello spirito della riforma tridentina e si dedicò specialmente alla formazione di un clero modello.3 Notevole per il suo senso artistico è il caldo interesse con cui si prese a cuore le tristi condizioni finanziarie del suo conterraneo, il Domenichino. Egli lo raccomandò più volte al nepote Ludovico che stava in Roma, perchè gli acesse pagare dalla Camera apostolica una sua fattura.4 Politicamente il Cardinal Ludovisi s’era mantenuto nella più stretta neutralità; primo perchè non amava le lotte e gl’intrighi di parte e poi perchè sapeva che fin dalla sua nomina ad arcivescovo di Bologna si parlava della sua elevazione al pontificato.5 Caratteristico per la sua sagacia è l’incidente che segue. Dopo la felice mediazione fra la Spagna e la Savoia, il Governo spagnuolo gli offerse una pensione di 1500 scudi. Egli però tardava ad accettare, perchè non voleva inimicarsi i Francesi. D’altro canto un defì- 1 Vedi Ciaconius VI 443. 2 Vedi Barozzi-Berchet, Roma I 129. 8 « Quippe solitum dieere accepimus nihil tam populis perniciosum quam clerioorum licentiam» (* Accarisius lib. II, c. 10, Cfr. Tomba, Arcivescovi di Bologna, Bologna 1788; Cassani, L’episcopato Bolognese, ivi 1859; Tarozzi, De archie-pisc. eccles. Bonon. ivi 1885. Da Bologna Aless. Ludovisi scriveva il 21 dicembre 1619 a suo nepote Ludovico: * «La corte è piena di malignità e li Romaneschi oltre la buona qualità della corte hanno quella del paese: nelle cincie di Bologna bisogna far puocha riflessione» (Orig. nel Cod. E. 67 dell’A re hi vi o Boncompagni in Roma). Come segno di affezione, Gregorio XV fece inviare più tardi al capitolo della metropolitana di Bologna « imagini d’argento » ch’orano state usate neU’ultima canonizzazione; vedi * Lettera d’Agucchi alli canonici e capitolo della Metropolit. di Bologna del 16 maggio 1622, Cod. V. 31 della Biblioteca Casanate n se in Roma. *L’ll aprile 1620 scrive il Cardinal A. Ludovisi da Bologna al nepote: * « Il Domenichino vi si raccomanda; è mal trattato costì e qui; ha bisogno che il tesoriere e la Camera lo spedischino o dentro o fuori; raccomandatelo caldamente a questi signori camerali per la speditione a nome mio ». Il 14 aprile allo stesso: * « Il Domenichino sta molto travagliato per la causa sua; bisogna pregare il tesoriere che vogli spedirlo o dentro o fuori ». Il 25 aprile: * « È stato bene a cominciare di raccomandare alli chierici di Camera la causa di Domenichino; a mi piace che liabbiasi scorta in essi buona voluntà di favorirlo per giustitia. Orig. nel Cod. E. 67 dell’Archivio Boncompagni in Roma. 5 Vedi: * Vita e successi del card. Cecchini », Cod. 39. D. 17 p. 30 della Biblioteca Corsini in Roma.