CAPITOLO IX Propaganda Fide e le Missioni. Nel lato meridionale della piazza di Spagna si eleva un edificio semplice e poderoso, sulla cui facciata si vedono l’arma di papa Barberini e l’iscrizione « Collegio Urbano per la propagazione della fede» (Gollegium Urbanum de Propaganda Fide). Fra i molti monumenti di Roma, che ricordano Urbano Vili, questo è uno dei più importanti, perchè qui hanno sede gli uffici centrali per tutta l’opera missionaria della Chiesa cattolica. I fondamenti vi erano stati posti da un generoso prelato spagnuolo, Gian Battista Vives, residente romano della luogotenente dei Paesi Bassi, l’infanta Clara Eugenia. Essendo membro della Congregazione di Propaganda, il Vives mise a disposizione fin dalla prima seduta, allorquando si cercò una degna sede, il suo palazzo di Piazza di ■Spagna valutato 14.000 ducati, che aveva appartenuto precedentemente al cardinale Ferratini.1 Il Io giugno 1626 egli consegnò questo edificio, con quanto in esso vi era, alla Propaganda per la fondazione di un seminario per dieci preti o chierici di ogni nazione;2 al tempo stesso le fece donazione, per il mantenimento degli alunni, di quanto egli possedeva, comprese altre rendite, colla riserva dell’usufrutto a vita. Questa donazione venne confermata, preghiera del fondatore, da Urbano Vili, il Io agosto 1627, insieme all’obbligo di mettere con essa a disposizione missionari alanti per la diffusione della fede fra tutti i popoli del mondo e Per l’estirpazione delle eresie. Al tempo stesso Urbano eresse un collegio pontificio, o seminario apostolico, sotto la protezione dei Principi degli Apostoli e portante il suo nome, per accogliervi ed bucarvi ecclesiastici pii e dotti, che avrebbero dovuto diffondere 1 Sul Vives vedi Castellucci in Alma Mater I, Roma e 1920, e in Le con-,ere»«e al Luterano, marzo-aprile 1923, 191. Cfr. inoltre Arens, Handbuch ,er. kath. Missionen (1920) 16, e specialmente Schmidlin nella Zeitsehr. fihr • w