860 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo X. orientale eli Terranova, il cui possesso gli fu confermato da Giacomo I il 7 aprile 1623. Verosimilmente il suo piano di una colonizzazione in America fu connesso colla sua intenzione di tornare alla religione cattolica. L’anno seguente egli effettuò questa intenzione e depose il suo ufficio il 12 febbraio 1625. Gli venne però conferì''» il titolo di Lord Baltimore in Irlanda, e potè conservare i mi grandi possedimenti nell’isola verde. Rimanere nel Consiglio ili Stato non potè, perchè non volle prestare il giuramento di fede!' ].1 Nell’estate 1627 Lord Baltimore fece una visita in «Avalon ■>, come egli chiamò il suo possesso di Terranova dal nome della '!<• più antica del cristianesimo in Inghilterra;2 vi fu ancora nella primavera del 1628, ma trovò il clima troppo rigido e ritornò hi !: ghilterra a fin di barattare «Avalon» mediante un decreto reale contro una parte della Virginia.3 Ma poiché dalla Virginia si su vava opposizione, gli venne assegnata una striscia di territ più a nord, che egli chiamò Maryland dal nome della regina E chetta Maria.4 Prima ancora, però, che venisse apposto il sui:_ alla concessione reale, Lord Balt-ymore mori il 15 aprile H-Uomo di nobile carattere e dalle ampie vedute,5 egli si è eretto un monumento imperituro colla lettera di franchigia per la sua coloni : Maryland, un documento unico nel suo tempo ed una pietra ili confine nell’evoluzione storica. Mentre nelle carte di fondazi delle altre colonie americane sono inserite delle clausole cont i > la « superstizione della Chiesa romana », già nella lettera di fi cliigia del Baltimore per Avalon, redatta da lui quando era an< protestante, si parlava solo della « religione santa di Dio e veramt cristiana», che non doveva patire discapito. Ma nella concessioni* per il Maryland il re assicurava espressamente al cattolico Bi more libertà illimitata di erigere chiese e cappelle, il diritto di patronato su tutte le chiese da erigere, e la eliminazione completa «li tutte le restrizioni limitanti, secondo le leggi inglesi sulla « nu morta», il diritto di possesso delle corporazioni sui beni stahì i. 1 Hughes I 176 s.; G. F. Bettany nel Dictionaru of Enqlish Biogrujihy VIII 26 9 88. 2 Hughes I 180. 3 Ivi 200. 4 Ivi 233 s. 5 Ivi 234 8. Cfr. l'attestato del vescovo protestante Groodmau ivi l*1'-L inviato francese Tillières scrive del Baltimore in data 25 novembre 1621. <« Il terzo uomo (dopo il re e Buckingham), nelle cui mani si ritiene che siano gli affari, è il segretario di Stato Calvert. Egli è un uomo probo, intelligente, bene intenzionato, cortese con gli stranieri, pieno di rispetto per gli ambascia-tori, dedito con zelo al bene dell’Inghilterra, ma a causa di queste buone quali'1 totalmente mancante di prestigio e d’influenza (in Raumer, Brtije III' 6 Hughes I 237—243. Le chiese e le cappelle dovevano esser consacra'' “ in conformità delle leggi ecclesiastiche del nostro regno d’inghilteira »•