Progetti di Richelieu. 407 pontificie che dovevano proteggere la frontiera verso Mantova. Queste, a mezzo novembre, erano state aumentate a 10 mila fanti e 1200 cavalli.1 Gli Spagnuoli si mostrarono molto malcontenti di questa misura precauzionale. Il cardinale Borgia e l’ambasciatore romano di Filippo IV non ristavano dal rassicurare il papa che dal loro re egli non aveva nulla a temere; contemporaneamente però l’ambasciatore cercava di aizzare contro Urbano Vili i cardinali chiamati a contribuire alle spese di guerra.2 I rappresentanti della Francia e di Venezia vedevano finalmente, negli armamenti del papa, soddisfatto il loro più ardente desiderio; ma, resi edotti dal passato, non s’illudevano che Urbano avesse l’intenzione di partecipare alla guerra, anzi [sapevano che egli intendeva mantenere la neutralità e negoziare per la pace.3 Nello stesso concistoro del 19 novembre 1629, Urbano Vili fece un passo importante per rendere ancora più pieghevoli le parti in contrasto; assegnò cioè la porpora a tre dei candidati dell'imperatore: all’arcivescovo di Gran, Pietro Pàzmàny; a Teodoro Trivulzio e al nunzio in Vienna, Pallotto. Ciò era molto importante, perchè finora nessun nunzio in Germania aveva ottenuto tale distinzione. Contemporaneamente ricevettero il cappello rosso anche il nunzio di Parigi, Bagno, e il fratello di Richelieu, Alfonso htiigi, arcivescovo di Lione.4 Mentre il cardinale Antonio Barberini, che aveva abbandonato Roma già il 18 novembre,6 si dava cura con Panciroli e Mazzarino di ottenere un armistizio,6 Richelieu teneva a bada il papa, facendogli sperare il ritiro delle truppe francesi.7 In realtà il capo della politica francese covava ben altri pensieri. Gli era riuscito di soffocare l’insurrezione degli ugonotti nel Mezzogiorno, anche questa volta aveva loro concesso libertà di culto (editto Vedi la lettera di Béthune a Luigi XIII, in data Roma 14 novembre t'-lt, loc. cit. Cfr. Russo, 33. \ edi oltre Ang. Contarini, Relazione 289, le * Relazioni di Béthune * -- dicembre 1629 e 12 gennaio 1630, loc. cit. Vedi Ang. Contarini, Relazione 290 e Béthune * Relazioni a Luigi XIII ln data, Roma 2 e 3 febbraio 1630, loc. cit.; cfr. Quazza I 499. Sulle altre nomine vedi più sotto al Capitolo Vili, invio del Barberini e l’indizione del Giubileo (vedi sopra p. 406) ven- io partecipate al duca di Alcalà, viceré di Napoli, col * Breve del 22 no-embre; all’imperatore al re di Spagna e a molti altri principi, compresa Venera, il 24 novembre (Epist. VII, Archivio segreto pontificio), p/" ..ss? 28°- *11 novembre 1629: « Carolus Barberinus capit. generai, eiir l*uramentum et recepii baculum». 12 novembre: «Card. Antonius et nr-S ?ater Carolus discesserunt Roma propter rumorem belli et discordias 'ucipum,,. *Diarium P. Alaleonis, Biblioteca Vaticana. ^ F. Amadei in Zwiedineck-Sudenhorst II 296, 305 s., 310 s., V edi il * Breve a Richelieu del 19 gennaio 1630. Epist. VII, loc. cit.