La restaurazione cattolica in Ungheria. 343 or;i i relitti ancor forti del protestantesimo della classe dei bor-: si e contadini.1 Nel dicembre 1628 Pallotto, successore del Ca-rinsraziò l’imperatore in nome del papa e della Propaganda ju-r l’attuazione della restaurazione cattolica nel’Austria centrale, pi virandolo (li persistere in tale opera.2 Ma ci volle ancor del tempo mima che i protestanti di tutti gli strati della popolazione si . .Pittassero, tranne pochi residui, alla nuova condizione di cose.3 In Ungheria, nelle paci concluse con Bethlen Gàbor nel gennaio 1622 e maggio 1624, l’imperatore aveva dovuto rinunciare, olire che alla restaurazione politica, anche a quella religiosa. In -.•unito data la potenza di Bethlen e la vicinanza dei Turchi, una -Munizione con la forza si dimostrò impossibile.4 Ma successi n limi e ben più durevoli di quelli che si sarebbero ottenuti per t • sta via raggiunse un solo uomo colle forze del suo grande - ■': l'ito, e fu Pietro Pàzmànv, arcivescovo di Gran.5 Nato a Varadino nel 1570,6 rampollo di una famiglia calvi-n i -1. i Pietro Pàzmànv aveva avuto dalla sua matrigna cattolica il primo eccitamento a ritornare all’antica Chiesa, ritorno ch’egli attuò ipiand’ebbe compiuti i tredici anni. Quattro anni più tardi ciitrw nella Compagnia di Gesù. Ingegno brillante e forte, studiò a Vienna, e poi a Roma, ove fu scolaro di Bellarmino, e dal 1598 i'1 -• unò come professore di filosofia e teologia nell’università di : mentre svolgeva la sua azione, sia pure temporaneamente, coiik missionario in Ungheria. Nel 1607 l’arcivescovo di Gran, mal Forgàch, lo chiamò a sè e lo incaricò di compiti impor-! i nell’interesse della Chiesa ungherese, allora in profonda «lei a (lenza. Il cardinale aveva trovato l’uomo che ci voleva, perchè Pàz- ii-mv ebbe i più grandi successi tanto come predicatore che come 1 Ivi XLIT. 1 !r. Kiewxing, NuritiaturbericMe I 332. \f,(!i Loserth, Akten i.xxv, exi s. \ odi il * Rapporto di Altoviti, in (lata Vienna 1624 ottobre 26, da cui ■ ~ - ita chiaramente che l’idea non era ancora stata lasciata cadere (Archivio 'tato i n Firenze, „Tifiti. 4375), però Pàzmànv non voleva saper di '■'"lonza. ■ /> t l'indizio di Huber (V 244). 1 or la vita e l’opera di Pàzmànv vedi le opere fondamentali di V. Frak-"I lingua ungherese: P. Pázmány Péter és korà (Pietro Pázmány ed il 1 mP°), 3 v. l’est, 1868-1872 e P. Pázmány 1570 1637, Budapest 1886 y 'jUi,h si fonda la biografia di I. H. Schwicker: P. Pázmány und seine 1 "ionia, 18S8. Le nostre cognizioni furono poi arricchite dalla pubblica-" dellp Opera omnia » fatta per cura della facoltà teologica di Budapest ^ serie» Puna latina, l’altra ungherese (1894 s.). Dal 1910 si pubblicò anche .V -•'•lario. Uno studio su Pázmány assai utile per le sue illustrazioni è quello "gorische fíeme, 1886. Nel gabinetto numismatico di Vienna si trova '"edaglia rara che mostra la bella ed energica te3ta del cardinale.