l ibano Vili. 1623-1644. Capitolo III. dell’anno seguente, a condizione che nel frattempo gli abitami si facessero istruire nella religione cattolica.1 Allora la restaura/,ioni-cattolica in Moravia era già molto progredita, come rileva Carata nella sua relazione finale. « Le ordinanze, così egli scrive, hanno portato i buoni frutti che si aspettava. Oggi, sia lode a Dio, la religione cattolica in questa provincia è in pieno rifiorimento, non soltanto per la cacciata di tutti i predicanti e per la proibizione del culto eretico, ma anche per la buona istruzione e i buoni esempi che il popolo riceve da molti religiosi dei vecchi e dei nuovi ordini. Perciò innumerevoli sono le conversioni alla nostra santa fede ed in ogni giorno se ne contano a migliaia ».2 Gran parte del merito spettava non solo al Carata, ma anche al cardinale Dietrichstein. Quest’ottimo principe della Chiesa si recava in Olomouc al confessionale come un prete comune.3 Spesso egli faceva la comunione sotto una sola specie,4 e nel 1628 in Deutsch-brod in una occasione particolarmente solenne qual’è il Corpu* Domini, dalle mani del nunzio Carafa,5 e ciò per professare nel modo più evidente la fede nella presenza dell’intiero Cristo sotto una sola specie e confermarvi il popolo. A Brno, durante !.* dottrina cristiana, si mise a sedere fra i bambini e alla fine distribuì compensi ai più diligenti.6 All’attuazione della restaurazione cattolica in Slesia, ove i protestanti avevano con grande intolleranza spazzato e sradicato tutto quello che era cattolico,7 per quanto riguardava i territori dell’imperatore s’opponevano difficoltà ili natura giuridica. Quando gli Slesiani s’erano staccati dalla religione boema, sottomettendosi di nuovo all’imperatore, il principe elettore sassone, quale rappresentante di Ferdinando II, aveva promesso nel 1621 il mantenimento dell’attuale situazione religiosa, e l’imperatore aveva confermata questa promessa. In conseguenza (pii era rimasta ancora in vigore la lettera maiestatica di Bodolfo li-T)i regola perciò, bisognò limitarsi a nominare dei nobili cattolici per l’amministrazione dei principati immediati, a insediare capitani cattolici nelle città e ad esigere la restituzione delle chiese sottratte ai cattolici.8 Solo nella contea di Glatz, che in realtà era una parte integrante della Boemia e che alla fine dell’ottobre 16-- 1 Vedi Decreta 139 s. 2 Carafa, Relatione 257. Sull’introduzione di religiosi in Moravia veti1 Carafa, Comment., 314. 3 Schmid*. IH 692 (annus 1626). 1 1623 in Polna; Schmidl III 414. 5 Ivi 904. 0 Tanner, Societas Jesu A postolo rum imitatrix, Pragae 1694, 772*>. Cfr. >u' torno a Ditriclistein anche la Zeitscr. des deutsch. Vereins iür Gesch. Mähre XVI (1912) 118 s. 7 Vedi G-rünHAGEN II 158. 8 Vedi Huber V 228.