428 Urbano Vili. 1623-1644. Capitolo IV. è assai difficile dire, perchè per Gustavo Adolfo l’interesse politico combaciava perfettamente con quello del protestantesimo. Come Elisabetta d’Inghilterra, la più grande nemica della Chiesa del secolo xvi, così anche il suo più grande avversario del secolo xvn era legato alla parte protestante fin dalla nascita. Le memorie della sua prima gioventù erano legate alla lotta di Carlo IX suo padre, nomo valoroso, ma passionale e crudele, contro il re legittimo Sigismondo III;1 ed è alla cacciata di Sigismondo che egli dovette la corona svedese. Siccome quest’ultimo rivendicava-, anche dopo sconfitto, il suo diritto, e si temeva che i cattolici, i quali vivevano ancora nascosti nel paese, gli potessero essere d’aiuto, vennero emanate leggi draconiane contro i confessori dell’antica fede, specie contro il clero.2 Pieno così di pregiudizi e di avversione contro il papa e hi Chiesa, Gustavo Adolfo considerava la sua lotta politica contro l’imperatore anche come una lotta religiosa.3 Ma egli era sovra -tutto un politico realista, dalla mente fredda e sobria, che, quando giovava alla sua politica estera, subordinava senza scrupoli gl'interessi religiosi ai politici. I protestanti lo sentivano istintivamente, e da principio Adderò di mal’occhio codesto soccorritore non invocato e verso di lui dimostrarono per lungo tempo grande diffidenza. Volontariamente s’aggiunsero a lui da principio, oltre le città di Stralsunda e Magdeburgo, solo alcuni piccoli principi che non avevano nulla da perdere. Gli altri, fra i quali lo stesso suo cognato, il principe elettore di Brandeburgo, e anche il principe elettore di Sassonia, che era direttamente minacciato dall’editto di restituzione e veniva considerato come capo dei protestanti tedeschi, dovettero venir indotti all’alleanza con gli Svedesi a furia di ragionamenti o addirittura con la forza.4 La prova migliore che Gustavo Adolfo sapeva all’occorrenza ricacciare in seconda linea gli interessi ecclesiastici per amore dei suoi molto realistici scopi politici» ci è fornita dal suo trattato d’alleanza, concluso nel gennaio a Bàrwalde con la Francia cattolica. In esso 6 s’indusse alla fi'11' ad accettare le condizioni poste da Richelieu: mantenimento di1 tivi vengono rilevati da Kretzschmar, (Gustav Adolfs Pläne und Ziele " Deutschland [Quellen und Darstellungen zur Gesch. Niedersachsens XVII]» | a 1 nover 1904, 153 s.). Schybergson, (Hist. Studier, Stoccolma 1906, 1 Cfr. la presente Opera, vo). XI 394 s. ^ 2 Cfr. Herman Levin, ßeligionstvang och, religionsfrihet i Svenge, >■ colma 1896, 1 s.; Reiffenberg 581 s.; Pieper, Propaganda 14 s.; I)l 2, 77 s.; Hist.-polit. Blätter CXV 412 s. Vedi anche la presente Opera, vo . -495, n. 3. 3 Cfr. Stieve, loc. cit. 202. 4 Cfr. Droysen II 155 s., 215 s. 5 Nel 1630 egli s’era rifiutato di ammettere la religione cattolica; I>kO II 50; Vigier nella Eev. des quest. .hist. L 439 s.